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Liberi da OGM: martedì 14 ottobre si vota in Consiglio Regionale (Lombardia)

Posted by Marco Frattola on October 12, 2008
ambiente, politica / No Comments

Marcello Saponaro annuncia il voto in Consiglio Regionale lombardo di una mozione per dichiarare il territorio lombardo libero da Organismi geneticamente modificati:

http://www.marcellosaponaro.it/blog/2008/10/11/liberi-da-ogm-martedi-si-vota-finalmente-in-consiglio-regionale/

Liberi da OGM. Martedì si vota (finalmente) in Consiglio Regionale ( Agro…etc Lombardia Ogm consumatori ) – Il blog di Marcello Saponaro via kwout

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OGM: lo scandalo “bt10″ di Syngenta

Posted by Marco Frattola on April 19, 2005
ambiente / No Comments

La multa [1] è arrivata dopo che la Syngenta ha ammesso [2] che 150 kilometri quadrati di terreno sono stati accidentalmente seminati – tra il 2001 e il 2004 – con sementi di Bt10 (al posto di Bt11 [3]), una varietà il cui utilizzo non era autorizzato in produzione. [6]

Queste sementi, come se non bastasse, hanno varcato l’oceano e sono arrivate nell’UE, mostrando quanto siano deficitarie (per non dire assenti) le misure che consentano la tracciabilità degli OGM all’interno dell’Unione [5]. La Commissione UE per l’Ambiente è stata informata il 22 marzo 2005, dell’erronea distribuzione di Bt10; in seguito essa ha chiesto informazioni dettagliate all’autorità americane e al produttore Syngenta in merito a tale varietà di ogm.

Il produttore assicura che tale errore non ha ripercussioni sulla salute di eventuali consumatori di tale mais (le cui coltivazioni riconosciute negli Stati Uniti verranno comunque bruciate), resta il fatto che l’azienda non ha fornito [7] in tempi brevi all’UE un’adeguata documentazione né un efficace metodo di analisi per identificare il Bt10, oltre naturalmente alla lista dei Paesi nei quali questo mais è stato esportato.

Ma ecco il particolare più inquietante [8]:

Le centinaia di tonnellate di mais geneticamente modificato accidentalmente prodotto dalla Syngenta senza autorizzazione, contengono un gene che le conferisce la resistenza agli antibiotici.
Lo rivela un articolo apparso sulla rivista scientifica Nature di oggi. Contrariamente a quanto avevano assicurato in prima battuta i responsabili della multinazionale elvetica e quelli delle autorita’ sanitarie Usa, il mais prodotto accidentalmente, il Bt10, non sarebbe quindi del tutto identico a quello che invece aveva ricevuto l’autorizzazione, il Bt11.

Nel primo mais infatti i bioingegneri della Syngenta avrebbero introdotto una modifica determinante e considerata a rischio sia per la salute umana che per l’ambiente e cioe’ un gene (assente nel Bt11) che conferisce al mais la capacita’ di resistere alla ampicillina, un antibiotico molto diffuso.

La portavoce della Syngenta, Sarah Bull, ha pero’ assicurato che il gene si disattiva una volta che la pianta nata da sementi Ogm arriva a maturazione e produce a sua volta semi.

La pratica di utilizzare geni resistenti agli antibiotici e’ molto diffusa sprattutto nel momento in cui si devono sviluppare diverse varieta’ di piante Ogm.

Ma la mutazione deve essere rimossa prima che il prodotto geneticamente modificato abbia la possibilita’ di entrare nella catena alimentare.

La presenza di questo gene era gia’ nota anche al governo britannico.

[...]

Un dossier (costantemente aggiornato) sulla vicenda: Syngentas unaproved GM maize variety “bt10″ distributed world wide since 2001

Nel frattempo – il 15 aprile 2005 – la Commissione Europea ha approvato [9] una misura d’emergenza nella quale si specifica che le consegne di mais e granaglie dagli USA possono essere accettate solo se accompagnate da documentazione analitica, prodotta da un laboratorio accreditato, che attesti mediante un metodo verificabile, che il prodotto non contenga Bt10.

Riferimenti

Grazie ad Andrea Baroni per la segnalazione iniziale.

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Deputados aprovam liberação dos transgênicos

Posted by Marco Frattola on March 13, 2005
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Na contramão de manifestações contrárias ao plantio dos alimentos transgênicos, a Câmara dos Deputados aprovou ontem, 2 de março, a Lei de Biossegurança, que regulariza a produção de Organismos Geneticamente Modificados (OGM). O projeto recebeu 352 votos favoráveis e 60 negativos e dá à CTNBio poderes para liberação do plantio e comercialização desses produtos. Em janeiro, o Governo Federal já havia liberado a safra transgênica de 2005 através da Medida Provisória 223. Motivado pela pressão de grupos interessados na pesquisa com células-tronco, tema que divide a Lei com os transgênicos, o presidente da Câmara, Severino Cavalcanti (PP), colocou a matéria para votação.
 

Não existem testes que comprovem a segurança dos transgênicos em relação ao meio ambiente e ao consumo humano, porém, já foi comprovado que a abundante quantidade de herbicidas usados em plantações transgênicas contaminam os lençois freáticos e os solos. A diversidade de sementes também está em risco. Os grãos geneticamente modificados desenvolvem imunidade, exigindo doses mais fortes, prejudicando mais o meio ambiente e levando a uma uniformização das sementes, que terão cada vez mais as mesmas características. A argumentação de que o aumento na produção dos alimentos, em consequência dos transgênicos, poderá acabar com a fome também é rebatida. De acordo com a Organização para Agricultura e Alimentação, órgão ligado a ONU, existem 826 milhões de pessoas que chegaram ao nível mais elevado de fome, enquanto 32% da produção de alimentos cresceu nos últimos anos.
 
O interesse em aprovar os transgênicos, para organizações que se opõem ao seu uso, é baseado na participação no agronegócio de exportação – atualmente inclinado para a indústria da transgenia.
 
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É livre a reprodução para fins não comerciais, desde que o autor e a fonte sejam citados e esta nota seja incluída.

la traduzione italiana a cura di Ivana Traversim:

La Camera dei Deputati da il via libera agli OGM. – Brasile 03/03/2005

Nella direzione opposta alle manifestazioni di opposizione alla coltivazione dei cibi transgenici, il 2 marzo, la Camera dei Deputati ha approvato la legge sulla biosicurezza – Lei de Biossegurança – che autorizza la produzione e l’ uso degli organismi geneticamente modificati (OGM).

Il progetto ha ricevuto 352 voti favorevoli e 60 contrari e assegna alla CTNBio (Ndt: Consiglio nazionale di Biosicurezza, composto dai rappresentanti di undici ministeri e direttamente legato alla Presidenza della Repubblica) il potere decisionale per quanto riguarda la regolamentazione della coltivazione e il commercio di tali prodotti.

A gennaio, tramite il provvedimento provvisorio 223, il governo brasiliano aveva già liberalizzato la produzione transgenica del 2005.

Le pressioni dei gruppi con interessi nel campo della ricerca sulle cellule staminali embrionali, argomento che fa parte della legge sulla Biosicurezza, ha fatto in modo che il nuovo presidente della Camera, Severino Cavalcanti (PP), mettesse il tema in votazione.

Non esistono test sperimentali che possano affermare la sicurezza degli organismi transgenici, sia per quanto riguarda l’ ambiente, sia per il consumo, però, è già stato provato che la grande quantità di erbicida impiegato nelle coltivazioni transgeniche contamina i lenzuoli freatici e i terreni.

La nuova legge mette a rischio anche la diversificazione delle semenze. I semi geneticamente modificati sviluppano più immunità, esigendo così dosi sempre più forti di agrotossici, mettendo in pericolo sempre più l’ ambiente e causando un aumento nell’uniformizzazione delle sementi, che diventano ogni volta più omogenee e con le stesse caratteristiche.

Anche la tesi secondo la quale l’ aumento della produzione alimentare, come conseguenza delle coltivazioni transgenice, possa porre fine alla fame nel mondo è in discussione.

Secondo l’ Organizzazione per la Agricultura e Alimentazione, organo legato all’ ONU, mentre negli ultimi anni la produzione alimentare è cresciuta del 32%, esistono 826 milioni di persone per le quali il problema della fame rimane al livello più critico.

Secondo le organizzazioni che si oppongono all’ uso delle coltivazioni transgeniche, l’interesse nella loro approvazione, è dovuto alla partecipazione nell’ agribusiness di esportazione – attualmente molto incline verso l’ industria biotech.

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