brasile

Brasile: solo software libero per “connettere” i PC.

Posted by Valerio Ravaglia on April 14, 2005
software libero / No Comments

Come molti di voi sapranno, nei mesi scorsi il governo presieduto da Luis Ignacio Lula da Silva, ha varato un piano di aiuti per le persone con meno facoltà economiche per l’ acquisto di Personal Computer e relativa connessione ad Internet. Secondo i dati più recenti infatti, in Brasile, la popolazione che dispone di un Personal Computer connesso ad Internet non raggiungerebbe il 10%, mentre su base annuale, gli elaboratori venduti non raggiungono il milione di unità.

Con un impegno di circa 70 milioni di euro in agevolazioni fiscali per le case produttrici di PC nazionali, il Governo brasiliano vuole arrivare a mettere a disposizione delle macchine equipaggiate di processore AMD da 2,2 Ghz, 128 MB di RAM, HD 30Gb, CD-ROM e monitor 15″ al costo di 1.400 reais, l’ equivalente di circa 400 euro. Con l’ aggiunta della possibilità di rateizzare il pagamento con interessi molto bassi e con accordi stipulati con i principali provider del paese, per fornire la connessione ad Internet a prezzi vantaggiosi, l’ obiettivo del Governo è quello di raggiungere la distribuzione di 1 milione di calcolatori, in pratica, di raddoppiare la vendita dei personal computer nel paese, con una movimentazione del mercato informatico brasiliano per circa 400 milioni di euro.

Cifre di questa portata hanno ovviamente attratto l’ attenzione di Microsoft che, in alternativa alle soluzioni software inizialmente previste basate su piattaforme libere (come ad esempio una distribuzione brasiliana di GNU/Linux denominata “Kurumin” ), ha proposto l’ adozione di una versione ridotta nelle funzionalità di Windows XP, la “Starter Edition”[1] – [2] appositamente studiata per i paesi in via di sviluppo come Indonesia, Malaysia e Thailandia, dove viene commercializzata al prezzo di 36 dollari per postazione. Il coordinatore del programma “PC Conectado” Cezar Alvarez assieme ai suoi analisti, hanno tuttavia ritenuto la versione di Windows proposta estremamente limitata nelle funzionalità, in quanto mancante di importanti servizi presenti nella versione standard di Windows XP, come la possibilità di eseguire più di 3 applicazioni contemporaneamente o le funzioni di networking che in questa versione risultano artificiosamente limitate.

Il Governo Brasiliano, che come è noto, ha da tempo inziato un progetto per l’ adozione del software libero nella pubblica amministrazione[3] , oltre che programmi per l’ inclusione digitale rivolti alle persone e alle zone più povere del paese, si è trovato a dover dibattere a lungo l’ argomento tra le posizioni di chi sosteneva la soluzione Windows perchè più diffuso e conosciuto e per una sua presunta maggiore facilità di utilizzo e le posizioni di chi, invece, sostiene la necessità dell’ utilizzo esclusivo di software a codice aperto, ai fini della diffusione della conoscenza, della preparazione e della indipendenza informatica del paese.

In questo contesto si è improvvisamente inserita l’ autorevole voce del MIT Media Lab (Massachusetts Institute of Technology) [4] che, da quanto riportato dall’ agenzia Reuters in una lettera indirizzata direttamente al Presidente Lula, avrebbe fortemente caldeggiato la scelta del software libero. Nella missiva firmata dal Direttore del Media Lab Walter Bender, si legge “In contrapposizione all’ impiego di versioni limitate di costosi programmi proprietari, consigliamo l’ adozione di software libero di alta qualità.”, “Il software libero è di gran lunga migliore in termini di costi, potenza e qualità”. Nella comunicazione Vengono poi sottolineati i fattori sociali e culturali del codice aperto, che costituiscono uno degli aspetti più importanti e degli obiettivi della iniziativa stessa del Governo brasiliano: ”
“L’open source è utile non soltanto come esempio per la programmazione delle idee e la sua implementazione, ma anche per far crescere la comunità di sviluppatori in quanto strumento sociale accessibile per l’apprendimento e la pratica comune”, “”Se il codice sorgente è proprietario, risulta non accessibile alla maggioranza delle persone e finisce con il rubare alla popolazione un modo per imparare e per lavorare”.

E’ evidente che per il big di Redmon una tale presa di posizione, da parte di uno dei più importanti centri di ricerca ICT a livello mondiale, ha avuto l’ effetto di un calcio di rigore subito nei tempi supplementari. Infatti, successivamente alla presentazione ufficiale da parte di alcuni rappresentanti della multinazionale statunitense della versione ridotta di Windows, la questione della scelta del sistema operativo sembra essersi definitivamente chiusa.

Sérgio Amadeu da Silveira, che ha partecipato all’ incontro, ha dichiarato che la soluzione presentata da Microsoft è stata ulteriormente ritenuta insufficente e che: “Il PC Conectado proposto dal Governo verrà equipaggiato solo con software libero”.

Per l’ avvio definitivo del programma rimangono soltanto da definire nel dettaglio i termini finanziari dell’ operazione. La proposta iniziale prevedeva un prezzo massimo per la vendita di 1400 reais, al quale lo Stato Federale contribuisce con 200 reais per arrivare ad quindi ad un costo finale per i cittadini che corrisponde a circa 350 euro. Il pagamento dell’ importo potrà essere dilazionato in 24 rate alle quali verrà applicato un tasso di interesse oscillante tra un minimo dell’ 1,5% ad un massimo del 2% ma in ogni caso l’ importo della rata non dovrà superare i 50 reais mensili. Il governo stà ipotizzando di poter ulteriormente migliorare le condizioni di vendita del “PC Conectado” riccorrendo al “Fundo de Amparo ao Trabalhador (FAT)”.

Il Brasile, con i suoi 170 milioni di abitanti, rappresenta la principale economia del continente sudamericano e con le scelte effettuate negli ultimi anni non possiamo che concordare con il commento apparso sul New York Time: “Brasile: il più grande e migliore amico del software libero”.[5]

Fonti:

Software Livre – Brasil
Il MIT chiede Free Software per le famiglie brasiliane

La Rivoluzione digitale di Lula, ma è già scontro sul software
Brasile: il software è povero ma bello. E soprattutto libero
Lula, scegli l’open source: parola del Mit
Sistemi liberi, il Mit scrive a Lula

L’open source e le pubbliche amministrazioni

Note:

[1] Microsoft Windows XP Starter Edition Fact Sheet
[2]
Windows Xp Starter Edition: troppo povero per essere vero

[3] La scelta dell’ esecutivo brasiliano di dare preferenza alla soluzioni informatiche basate sul software libero è già stata in passato causa di forti tensioni tra l’ azienda americana e il Presidente dell’Istituto Nazionale di Tecnologia dell’ Informazione (ITI) del Brasile, Sérgio Amadeu da Silveira, che aveva definito come “una inaccettabile ingerenza da parte di una azienda privata nell’ amministrazione di un governo di uno stato libero e democraticamente eletto”, la scelta di Microsoft di distribuire pacchetti software gratuitamente nelle pubbliche amministrazioni e nelle scuole brasiliane, e più precisamente, come la prima dose di droga distribuita dagli spacciatori e per questo fu oggetto di denuncia per diffamazione da parte di Microsoft. La corporation, probabilmente a causa del forte sostegno ricevuto da Amadeu dallo stesso Governo Brasiliano nonché dalla comunità internazionale del software libero, ritirò in seguito la denuncia:

Microsoft cita Sergio Amadeu
Comunicato stampa di SERGIO AMADEU: “Il futuro è libero”
Vittoria! La Microsoft abbandona azione legale contro Amadeu

[4] MIT Media Lab: Il prestigioso laboratorio per gli strumenti di comunicazione del Massachusetts Institute of Technology (MIT) del Professor Nichola Negroponte

[5] Brazil: Free Software’s Biggest and Best Friend

By TODD BENSON (NYT)
ABSTRACT – Brazilian government of Pres Luiz Inacio Lula da Silva looks poised to take its free software campaign to masses; plans to roll out much ballyhooed progam by end of April called PC Conectado, or Connected PC, aimed at helping millions of low-income Brazilians buy their first computers; progam may end up offering computers with only free software, including operating system, handpicked by government instead of giving consumers option of paying more for, say, basic edition of Microsoft Windows

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Cittadini digitali – Intervista a Sérgio Amadeu

Posted by Valerio Ravaglia on April 08, 2005
AttivAzione, interviste / No Comments

Cittadini digitali   (versione PDF per la stampa)

di Ivana Traversim

Siamo sulla soglia di un’epoca dominata dal software, il cui futuro dipende delle decisioni prese adesso. È necessario impedire che vengano ampliate le disuguaglianze sociali, combattendo l’esclusione digitale, garantendo l’accesso alla tecnologia e aprendo, in questo modo, la strada per il pieno esercizio della cittadinanza.

Le grandi invenzioni non sono pacifiche. Esse invertono l’ordine mondiale, creano nuovi meccanismi di mercato e di produzione. Generano tutti i tipi di paure e diventano agenti di profondi cambiamenti culturali. Questo è successo, per esempio, con l’avvento della stampa e della televisione. Questa volta, tuttavia, il mondo affronta una rivoluzione più ampia e veloce. Nelle ultime due decadi, ogni cosa ha iniziato ad avere la sua forma binaria, digitale. Il computer è diventato un strumento vitale di comunicazione, dell’economia e del potere.

Ci sono più opportunità, ma anche più rischi. Le nuove tecnologie possono allargare il divario tra ricchi e poveri, tra paesi sviluppati e sottosviluppati, se i benefici della rivoluzione digitale non saranno raggiungibili alle persone di qualunque classe sociale. Dati dalle Nazioni Unite (ONU) mostrano che l’uso di Internet nel 2003 è limitato a 600 milioni di persone nel mondo, su un totale di più di 6 miliardi. Nel Brasile, i circa 15 milioni di utenti corrispondono all’ 8% della popolazione, cioè, il 2,5% della popolazione mondiale.

E’ in questo scenario che si sviluppa il movimento del software libero, che è, contrariamente a ciò che crede la maggior parte della gente, molto di più del semplice sviluppo di software a codice aperto. Con una filosofia basata sulla libertà di creare, innovare e condividere le idee, mette in scacco il vecchio ordine e propone un nuovo paradigma: la democrazia digitale.

La decisione del governo brasiliano, nel 2003, di dare preferenza all’uso del sistema operativo GNU/Linux e ai programmi non proprietari nell’ amministrazione pubblica, ha attratto l’ attenzione del mondo. Oltre al risparmio delle risorse del paese, l’uso di software libero diminuisce la sua dipendenza tecnologica e recupera i diritti del cittadino alla conoscenza digitale piena, senza le barriere di codici segreti.

Per parlare di questo argomento, EcoSpy ha invitato Sérgio Amadeu da Silveira, presidente dell’Istituto Nazionale di Tecnologia dell’ Informazione (ITI) del Brasile.AmadeuAmadeu è sociologo e fa parte del movimento del software libero. Tra il 2001 e il 2003, ha introdotto e coordinato il Governo Elettronico del comune di São Paulo. In questo periodo, ha ideato e messo in pratica il progetto di inclusione digitale della città realizzando i telecentri nelle aree più povere. Amadeu è insegnante all’ Università di Comunicazione Sociale Cásper Líbero di São Paulo [1] e autore dei libri “Exclusão Digital: a miséria na era da informação” (Esclusione digitale: la miseria nell’era dell’informazione) e “Software Livre: a luta pela liberdade do conhecimento” (Software libero: la lotta per la libertà di conoscenza), pubblicati dalla casa editrice Fundação Perseu Abramo e che, al momento, non risultano tradotti in italiano.

Intervista

EcoSpy: In cosa consiste questa rivoluzione digitale o dell’ informazione in corso?

Sérgio Amadeu da Silveira: Gli indicatori mostrano un grande progresso nell’economia mondiale riguardo l’ insieme delle nuove tecnologie della comunicazione e dell’ informazione. Tutta la catena di produzione sta per essere trasformata da queste tecnologie digitali, che sono basate sull’intelligenza e sull’elaborazione di programmi intelligenti, perché aumentano la capacità delle persone di immagazzinare, elaborare e trasmettere le informazioni.[2]
Solo per dare un’idea, oggi una grande azienda non è in grado di portare avanti tutte le attività di cui necessita senza una grande rete di comunicazione, computers e server. E tutte queste macchine sono internamente governate dal software. Questo significa che le persone hanno iniziato a usare il software nella loro vita quotidiana spesso senza rendersene conto.
Così, quando dico che viviamo nella società dell’informazione, voglio dire che le informazioni sono l’elemento più importante. Il software è presente in tutte le attività produttive, commerciali ed industriali. È diventato l’elemento centrale delle relazioni tra le persone, le aziende, i governi e i settori culturali.

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Deputados aprovam liberação dos transgênicos

Posted by Marco Frattola on March 13, 2005
ambiente / Comments Off

Na contramão de manifestações contrárias ao plantio dos alimentos transgênicos, a Câmara dos Deputados aprovou ontem, 2 de março, a Lei de Biossegurança, que regulariza a produção de Organismos Geneticamente Modificados (OGM). O projeto recebeu 352 votos favoráveis e 60 negativos e dá à CTNBio poderes para liberação do plantio e comercialização desses produtos. Em janeiro, o Governo Federal já havia liberado a safra transgênica de 2005 através da Medida Provisória 223. Motivado pela pressão de grupos interessados na pesquisa com células-tronco, tema que divide a Lei com os transgênicos, o presidente da Câmara, Severino Cavalcanti (PP), colocou a matéria para votação.
 

Não existem testes que comprovem a segurança dos transgênicos em relação ao meio ambiente e ao consumo humano, porém, já foi comprovado que a abundante quantidade de herbicidas usados em plantações transgênicas contaminam os lençois freáticos e os solos. A diversidade de sementes também está em risco. Os grãos geneticamente modificados desenvolvem imunidade, exigindo doses mais fortes, prejudicando mais o meio ambiente e levando a uma uniformização das sementes, que terão cada vez mais as mesmas características. A argumentação de que o aumento na produção dos alimentos, em consequência dos transgênicos, poderá acabar com a fome também é rebatida. De acordo com a Organização para Agricultura e Alimentação, órgão ligado a ONU, existem 826 milhões de pessoas que chegaram ao nível mais elevado de fome, enquanto 32% da produção de alimentos cresceu nos últimos anos.
 
O interesse em aprovar os transgênicos, para organizações que se opõem ao seu uso, é baseado na participação no agronegócio de exportação – atualmente inclinado para a indústria da transgenia.
 
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© Copyleft http://www.midiaindependente.org:
É livre a reprodução para fins não comerciais, desde que o autor e a fonte sejam citados e esta nota seja incluída.

la traduzione italiana a cura di Ivana Traversim:

La Camera dei Deputati da il via libera agli OGM. – Brasile 03/03/2005

Nella direzione opposta alle manifestazioni di opposizione alla coltivazione dei cibi transgenici, il 2 marzo, la Camera dei Deputati ha approvato la legge sulla biosicurezza – Lei de Biossegurança – che autorizza la produzione e l’ uso degli organismi geneticamente modificati (OGM).

Il progetto ha ricevuto 352 voti favorevoli e 60 contrari e assegna alla CTNBio (Ndt: Consiglio nazionale di Biosicurezza, composto dai rappresentanti di undici ministeri e direttamente legato alla Presidenza della Repubblica) il potere decisionale per quanto riguarda la regolamentazione della coltivazione e il commercio di tali prodotti.

A gennaio, tramite il provvedimento provvisorio 223, il governo brasiliano aveva già liberalizzato la produzione transgenica del 2005.

Le pressioni dei gruppi con interessi nel campo della ricerca sulle cellule staminali embrionali, argomento che fa parte della legge sulla Biosicurezza, ha fatto in modo che il nuovo presidente della Camera, Severino Cavalcanti (PP), mettesse il tema in votazione.

Non esistono test sperimentali che possano affermare la sicurezza degli organismi transgenici, sia per quanto riguarda l’ ambiente, sia per il consumo, però, è già stato provato che la grande quantità di erbicida impiegato nelle coltivazioni transgeniche contamina i lenzuoli freatici e i terreni.

La nuova legge mette a rischio anche la diversificazione delle semenze. I semi geneticamente modificati sviluppano più immunità, esigendo così dosi sempre più forti di agrotossici, mettendo in pericolo sempre più l’ ambiente e causando un aumento nell’uniformizzazione delle sementi, che diventano ogni volta più omogenee e con le stesse caratteristiche.

Anche la tesi secondo la quale l’ aumento della produzione alimentare, come conseguenza delle coltivazioni transgenice, possa porre fine alla fame nel mondo è in discussione.

Secondo l’ Organizzazione per la Agricultura e Alimentazione, organo legato all’ ONU, mentre negli ultimi anni la produzione alimentare è cresciuta del 32%, esistono 826 milioni di persone per le quali il problema della fame rimane al livello più critico.

Secondo le organizzazioni che si oppongono all’ uso delle coltivazioni transgeniche, l’interesse nella loro approvazione, è dovuto alla partecipazione nell’ agribusiness di esportazione – attualmente molto incline verso l’ industria biotech.

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SUN strizza l’occhio al Governo brasiliano.

Posted by Valerio Ravaglia on February 15, 2005
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Carta Aberta ao Sr. Presidente da República Federativa do Brasil

Ilmo. Presidente da República Federativa do Brasil
Sr. Luis Inácio Lula da Silva

Caro Presidente Lula:

Nós da Sun Microsytems acompanhamos com especial atenção e otimismo a sua
participação no Forum Social Mundial, realizado na cidade de Porto Alegre,
Brasil, e no Forum Econômico Mundial, em Davos, na Suíça, durante a última
semana de Janeiro.

Nós consideramos as suas iniciativas governamentais voltadas à inclusão
digital como corajosas e sábias. Nós aplaudimos a sua adoção de plataformas
de padrões abertos e software livre, e concordamos firmemente que tal
inovação permite que todos os setores da população, e não apenas os
privilegiados e influentes, tenham acesso a auto-determinação e
independência.

Uma rede aberta e software livre são a base para oportunidades iguais, e o
seu compromisso é um alerta para o mundo ver que o Brasil pretende
desenvolver suas próprias soluções tecnológicas, suas próprias competências
e sua própria indústria.

A Sun Microsystems, com raízes na Universidade de Stanford, é o maior doador
mundial de código fonte para a comunidade mundial de software livre. Do
OpenOffice e StarOffice, do OpenSolaris ao sistema operacional Solaris, e do
trabalho pioneiro com o sistema Java Desktop System, baseado em Linux.

Nós acreditamos na inovação, e nós acreditamos na liberdade de escolha. Está
muito claro que dividimos esta crença com você e com o Brasil.

Por favor, aceite os nossos melhores votos de estima.

Cordialmente,

Jonathan Schwartz
Presidente,
Sun Microsystems Inc.

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Traduzione italiana a cura di Ivana Traversim e Valerio Ravaglia.

Lettera aperta al Sig. Presidente della Repubblica Federale del Brasile.

Ill.mo Presidente della Repubblica Federale del Brasile
Sig. Luis Inácio Lula da Silva

Caro Presidente Lula:

Noi della Sun Microsytems abbiamo seguito con speciale attenzione e
ottimismo, la sua partecipazione al Forum Social Mundial, che si è svolto in
Porto Alegre – Brasile, e al Forum Mondiale dell’ Economia, in Davos –
Svizzera, durante l’ ultima settimana di Gennaio.

Consideriamo le sue iniziative governative rivolte all’ inclusione digitale
come coraggiose e saggie. Applaudiamo la sua adozione delle piattaforme a
standard aperti e del software libero e concordiamo appieno sul fatto che
tale innovazione permette a tutti i settori della popolazione, e non solo a
quelli priviligiati e influenti, di avere accesso alla auto determinazione e
alla indipendenza.

Una rete aperta e il software libero, sono la base per le pari opportunità e
la sua transazione è un segnale che mostra a tutti come il Brasile pretenda
sviluppare le sue proprie soluzioni tecnologiche e una sua propria
industria.

Sun Microsystems, che ha le sue radici nell’ Università di Stanford, è il
maggior contribuente di codice aperto per la comunità mondiale del software
libero. Con Openoffice e StarOffice, da OpenSolaris al sistema operativo
Solaris e con il lavoro pioneristico del sistema Java Desktop System basato
su Linux.

Noi crediamo nell’ innovazione e crediamo nella libertà di scelta. E’
evidente che condividiamo queste convinzioni con lei e con il Brasile.

La preghiamo di accettare la nostra dimostrazione di stima.

Cordialmente,

Jonathan Schwartz
Presidente,
Sun Microsystems Inc.

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Microsoft vs Amadeu – Carta Maior

Posted by ivanat on July 10, 2004
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Traduzione di Ivana Traversim e Valerio Ravaglia

L’obiettivo di Microsoft, il personale del governo, ha il sostegno di 10.000 persone.
(Articolo originale)


In sole tre
settimane 10.000 persone hanno firmato la petizione in solidarietà al Presidente dell’Istituto Nazionale di Tecnologia dalle Informazioni, Sérgio Amadeu.
La risposta eloquente che la Microsoft ha ricevuto, ha sorpreso persino l’obiettivo stesso della manovra.

È stato un torrente sorprendente di solidarietà”, ha dichiarato Sérgio Amadeu.
L’iniziativa della Microsoft brasiliana si è sbriciolata. Amadeu non si è presentato a dare spiegazioni ufficiali nelle 48 ore stabilite dalla Giustizia Federale. La società di Bill Gates, che persevera nell’ingaggiare stupide battaglie a causa dell’iniziativa del governo Brasiliano di incoraggiare l’adozione del software libero, ha evitato di dare un seguito al caso. La Microsoft ha esaurito i 3 mesi di tempo che aveva per esibire le prove (17 di giugno) dopo la pubblicazione del testo nell’edizione della rivista Carta Capital (17 di marzo).
Nella nota che ha divulgato un giorno dopo la fine del termine per la formalizzazione delle prove contro il presidente dell’ITI, la Microsoft brasiliana ha semplicemente dichiarato che “vorrebbe mettere in evidenza che i rapporti di rispetto e collaborazione con il governo Brasiliano per lo sviluppo educativo, sociale ed economico, risultano compromessi
L’azienda ha anche ricordato che da 14 anni in Brasile, sostiene 450000 posti di lavoro, paga 1 bilione(R$) di tasse e “ha un accordo a lungo termine con il paese”. La Microsoft ha aggiunto nella nota: “sappiamo che il Brasile ha la libertà di scegliere la tecnologia migliore per le sue necessità” e “siamo orgogliosi di poter competere con la nostra tecnologia, che nelle analisi oggettive saprà dimostrare il suo valore ai clienti”.
L’episodio ha dimostrato come non sia una questione personale. Siamo molti e la lotta per la libertà della conoscenza è irreversibile”, ha affermato Amadeu.

Oltre alla petizione che circola su Internet, l’azione legale intrapresa da Microsoft ha motivato le diverse iniziative a sostegno di Amadeu, dalla creazione di gruppi virtuali alla confezione di T-Shirt, fino alle conferenze nel Congresso Nazionale – deputati Serys Slhessarenko (PT-MT) e Sérgio Miranda (PCdoB-MG).
Non ho risposto davanti alla giustizia, ma la mia difesa è stata fatta in rete, con i contributi dei militanti del software libero di tutto il mondo” ha affermato scherzando il presindente dell’ITI.
Secondo Tiago Bortoletto Vaz, l’autore della petizione in difesa di Sérgio Amadeu del 16 di giugno in Internet, il “modello collaborativo sostenuto da forti ideali è fondamentale in questo tipo di azione“.
Nel momento in cui la petizione è stata pubblicata, molte persone sono entrate in contatto offrendo collaborazione. Alcune si sono offerte per l’aiuto nelle correzioni ortografiche del testo, altre hanno collaborato con traduzioni in inglese, spagnolo, tedesco ed francese[e Italiano ndt]
In generale si sentivano offese dall’ ingerenza di un’azienda americana (anche indirettamente) nelle decisioni che competono al Governo Brasiliano. Questo è stato il clima creato da Microsoft“.
Al momento della pubblicazione di questo reportage la petizione che, come dice il testo della presentazione: “raccoglie le persone che credono davvero in progetti seri di inclusione sociale, governi (principalmente in Brasile) che non possono tollerare una azienda americana che tenta di minacciare i progetti di integrazione sociale e tecnologici di una nazione in processo di sviluppo”, ha registrato un adesione minore soltanto a 6 petizioni precedenti, vale a dire:
- 187.000 firme contro i gruppi che predicano l’odio islamico nella comunità virtuale internazionale Paltalk, che
consiste in un programma di messagistica istantanea audio-video
- 144.000 firme al canale televisivo Nickelodeon per chiedere il ritorno del cartone animato “Zim l’ Invasore”, tolto della programmazione nel 2002
- 36.000 firme hanno chiesto che il segretario alla Difesa USA, Donald Rumsfeld, allontani Rush Limbaugh, che conduce un programma radio delle Forze Armate degli Stati Uniti d’America, trasmesso tutti i giorni per un’ora ai soldati americani che sono all’estero. [Per avere un'idea, Limbaugh ha affermato nel suo programma che i militari americani che hanno commesso gli abusi nella prigione di Abu Ghraib stavano solo “piacendo”, quanto lo show di una “premiazone della MTV” (Music Television)”].
- 28.000 firme per il ministro delle Città, Ordenamento del Territorio e l’Ambiente del governo di Portogallo, chiedendo più attenzione allo stato di degradazione del Parco Nativo Alentejano e Costa Vicentina.
- 12.000 firme per i sostenitori di Harry Potter che chiedono alla Warner Bros. di non condensare il quarto libro in un film di 2 ore e mezza mentre ne vorrebbero almeno 3 ore e mezza.
- 12.000 firme nella difesa del prestito libero nelle biblioteche pubbliche del Portogallo contro una risoluzione della Comunità Europea.

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