barGNU

Posted by Valerio Ravaglia on September 02, 2005
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L’intento di questa iniziativa[0] è fornire l’immagine di un cd contenente software libero e documentazione ad esso legata; è nata in occasione del Linux Day 2004 dalla collaborazione tra MiLUG[1] e LugPiacenza[2] e al quale ora collabora attivamente AttivAzione.org.

Da quell’occasione di collaborazione è nato un progetto che abbiamo
deciso di portare avanti nel tempo, il cui scopo non è tanto quello di
fare una distribuzione di software libero per chi già ne utilizza
quotidianamente, quanto piuttosto quello di far conoscere il software
libero a chi non lo conosce o a chi quotidianamente si trova a dover
lavorare su piattaforme proprietarie.

Il nome è un gioco di parole nato nella sera[3] in cui alcuni membri dei
due gruppi, in un ristorante della provincia piacentina, hanno
suggellato l’accordo davanti a svariati bicchieri di “bargnulein”[4],
liquore tipico della zona, prodotto dalle bacche dell’arbusto “burgnò”,
che cresce sugli appennini.

Il cd è disponibile in due versioni: vi è l’immagine ISO di una versione
consolidata (”stable”) ed un’altra navigabile ed aggiornata con maggiore
frequenza (”current”) con i software liberi ed i documenti di maggiore
attualità. L’immagine ISO è rimasta, per ora, quella del linux day,
contiamo di “ricostruirla” non appena avremo finito la fase attuale di
“aggiornamento”.

Immagine ISO del cd (stable): http://bargnu.milug.org/ISO/

Versione navigabile (current): http://bargnu.milug.org/bargnu/

Abbiamo recentemente aperto una mailing-list pubblica per dare e
ricevere feedback sul progetto, nonché seguirne gli sviluppi.
Per iscriverti, manda una email (vuota e senza oggetto) all’indirizzo di
posta elettronica: ml-bargnu-subscribe@lugpiacenza.org

Gli ideatori/curatori,
Andrea Baroni, Marco Frattola, Valerio Ravaglia

[0] http://www.lugpiacenza.org/index.php?q=node/27
[1] http://www.milug.org/
[2] http://www.lugpiacenza.org/
[3] http://www.sbarrax.it/img/2004/20041219_cena/
[4] http://it.wikipedia.org/wiki/Bargnolino



 
 

Software Libero per le scuole di lingua italiana in provincia di Bolzano

Posted by Valerio Ravaglia on August 15, 2005
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L’ ambizioso progetto, che prevedeva la migrazione di 2.500 computer tra server e workstation è stato portato a termine in un mese e con anticipo sui tempi previsti.

2.500 elaboratori e circa 15.000 utenti coinvolti, sono queste le cifre che risaltano maggiormente nelle progetto FUSS Free Upgrade Southtyrol’s Schools, che come possiamo leggere sul sito dedicato all’ iniziativa “è un’azione di sistema finanziata dal Fondo Sociale Europeo per aggiornare i sistemi informatici, per la didattica, delle scuole in lingua italiana presenti in Provincia di Bolzano.”

Obiettivo del progetto è la migrazione del software utilizzato nelle struttura informatiche delle scuole in lingua italiana presenti in provincia di Bolzano, passando dalle piattaforme di software proprietario in uso ad una versione personalizzata di Debian/GNU-Linux, FUSS-Soledad.

Sempre sul sito dell’ iniziativa viene spiegato: “In quest’ottica si intendono sostituire gli attuali programmi proprietari utilizzando programmi distribuiti con licenza libera conosciuti in maniera generica come software libero. Questa scelta consentirà inoltre di distribuire agli allievi il software utilizzato a scuola creando in questo modo una cultura informatica basata sulla condivisione e la diffusione delle conoscenze oltre alla partecipazione attiva degli studenti al processo produttivo del software.” ed ancora “La scelta di usare software libero nella scuola è anzitutto, al di là delle ragioni economiche o tecniche, una scelta etica e politica. È cioè la scelta di rifarsi, sia nell’impiego che nell’insegnamento dell’informatica, ai valori della libertà e della condivisione, e non solo quella di usare software efficiente, stabile e sicuro, che gira anche su macchine non recentissime e che non è soggetto a costi di licenza.”

Non possiamo che fare i nostri complimenti oltre che i nostri migliori auguri per il proseguimento del progetto ai promotori e al team che ha saputo portare a termine una tale impresa in così poco tempo.

> Maggiori informazioni <



 
 

Sérgio Amadeu è in attesa di lasciare l’ITI

Posted by Valerio Ravaglia on August 13, 2005
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Il direttore dell’ Instituto Nacional de Tecnologia da Informação (ITI), Sérgio Amadeu, è in attesa dell’approvazione del Ministro “da Casa Civil”, Dilma Rousseff, per lasciare l’incarico.

Secondo fonti del Governo Amadeu ha presentato le dimissioni circa 15 giorni fa, ma avrebbe ricevuto la richiesta dal Ministro di continuare il suo lavoro sopratutto in relazione al suo impegno sul fronte del software libero e alla certificazione digitale.

Come forse saprete l’ITI è un organo governativo e in questo momento il governo di Lula non stà navigando in buone acque.

Di certo con Amadeu il Brasile corre il rischio di perdere un grande uomo.

Fonte (softwarelivre.org) (in Portoghese)



 
 

THOUGHT THIEVE$

Posted by Marco Frattola on August 10, 2005
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THOUGHT THIEVE$ è una rassegna di corti sull’appropriazione della
conoscenza, della cultura e della creatività da parte delle
multinazionali; è una risposta dal basso all’omonimo concorso
propagandistico di Microsoft [http://www.msn.co.uk/thoughtthieves/].

La nostra versione di THOUGHT THIEVE$ parla di grandi aziende che
rubano e traggono profitto dalla conoscenza comune. Pensate a come vi
sentireste se vedeste le vostre tradizioni culturali, la vostra
creatività collettiva, varietà di semi vecchie di migliaia di anni,
conoscenze mediche indigene, o persino il vostro stesso codice
genetico venire spacciato come proprietà di qualche multinazionale?
Cosa fareste?

Noi vogliamo saperlo!

Mandateci il vostro corto sulla pirateria delle multinazionali entro
Venerdì 16 Settembre 2005 e avrete la possibilità di essere inclusi in
una serie di distribuzioni e proiezioni internazionali. Da
confermare: i realizzatori dei film più originali, come deciso dal
voto popolare, potrebbero essere invitati ad una proiezione speciale
del loro film a Tunisi, Ginevra o Londra.

Inoltre, tutti quanti potremmo vincere una fornitura illimitata di
Software Libero; tonnellate di pubblico dominio, uso lecito, beni
comuni creativi e contenuti sottoposti a copyleft da usare come
materiale di partenza; cibo non modificato geneticamente; medicine
generiche dal prezzo accessibile… e molto altro ancora.

SCADENZA

Il materiale deve essere inviato entro il:

16 settembre 2005

PER ALTRE INFORMAZIONI:

http://www.thought-thieves.org/

Affiliati di THOUGHT THIEVE$ al 15 Luglio 2005:

* Electronic Frontier Foundation: www.eff.org
* Downhill Battle: www.downhillbattle.org
* Creative Commons South Africa: za.creativecommons.org
* IP Justice: www.ipjustice.org
* LOCA records: www.locarecords.com
* Media Innovation Unit – Firenze Tecnologia: www.miu-ft.org
* Alternative Law Forum: www.altlawforum.org
* IPleft: www.ipleft.or.kr
* Jinbonet: www.jinbo.net
* Chamsaesang (The People’s Media): www.newscham.net
* KIFV (The Association of Korean Indepedent Film & Video): www.kifv.org
* MEDIACT: www.mediact.org
* World-Information.Org: world-information.org
* Communication Rights in the Information Society: www.crisinfo.org

LINK


PER CONTATTI CON THOUGHT THIEVE$:

Sasha Costanza-Chock
(+USA) 607.351.5559
info AT thought-thieves.org
http://www.thought-thieves.org/

CONTATTI ITALIANI

Andrea Glorioso
(+ITALIA) 348 921 4379
andrea AT digitalpolicy.it

fonte: Andrea Glorioso – lista “Discussioni Software Libero” – Richiesta di Contributi: rassegna di corti THOUGHT THIEVE$ – con preghiera di diffusione


 
 

FSFE allarga l’area di collaborazione al Medio Oriente

Posted by Valerio Ravaglia on August 06, 2005
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Tratto dall’ ultima Newsletter di FSF Europe:

Grazie ai contatti presi in Siria da Karin Kosina e Jonas Öberg, Mohammad Khansari è entrato a far parte del team FSFE quest’anno al GNU/LinuxTag a Karlsruhe.
Dopo una serie di discussioni, Georg Greve e Mohammad Khansari hanno deciso di firmare un accordo di cooperazione tra la Free Software Foundation Europe (FSFE) e l’Advanced Information and Communication Technology Centre (AICTC) di Teheran per promuovere la conoscenza del Software Libero in Medio Oriente.
La FSFE auspica la formazione di altre partnership e occasioni di cooperazione, e si
impegnerà in ogni modo per sostenere queste iniziative.



 
 

Alla faccia del libero mercato

Posted by Marco Frattola on July 31, 2005
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La situazione che si può osservare in Italia registra delle aggravanti rispetto al panorama globale, in merito alla mancanza di libertà e di reale competizione in un mercato che è libero solo in teoria.

Se da un lato la globalizzazione del mercato apre nuovi e spesso positivi spiragli di competizione e occupazione, dall’altro la necessità di maggiori capitali e risorse per mantenere tale la competitività, diventano spropositati per le PMI (piccole medie imprese).

Questi concetti, straripetuti e ormai banali, introducono però alle degenerazioni del sistema: laddove le PMI (soprattutto nel tessuto economico europeo) possono costituire (e quasi sempre riescono egregiamente) la punta di diamante di alcuni settori – là dove contino spirito d’innovazione, capacità di ricerca, piuttosto che la cura del dettaglio o ancora la conoscenza di determinati processi derivati direttamente da antiche tradizioni o peculiarità culturali di un popolo o di una regione – si registrano i tentativi di annientamento (della competizione) più illiberali e feroci.

Le grandi corporation non hanno tanto interesse nel fare la guerra a un pugno di piccole aziende prese singolarmente, agiscono piuttosto per affermare il proprio modello di sviluppo, marketing e distribuzione; tuttavia, se la grossa organizzazione non è sufficiente a far morire di asfissìa i competitori di piccolo taglio, allora cercano di l’intervento di carattere lobbyistico, per ottenere da governi(/legislatori) degli strumenti giuridico-legali che garantiscano loro il potere di rendere impossibile ai pesci piccoli il proseguimento delle loro attività (potrebbe essere paragonato a un avvelenamento cronico, per un intero strato del tessuto economico).

L’esempio della direttiva sui brevetti software, recentemente bocciata al Parlamento Europeo, calza a pennello: se il brevetto software fosse diventato legale, le PMI si sarebbero trovate tutte improvvisamente con un cappio intorno al collo (e a tirare la corda, i signori della BSA), condannate a camminare in un campo disseminato di oltre 30000 mine pronte a farle saltare in aria.

Ma come affermavo all’inizio, al panorama globale già preoccupante di per sé, si aggiungono i paradossi italiani, che a molti stranieri (specialmente di estrazione anglosassone) suonano come barzellette inventate di sana pianta (un po’ come se avessimo un leader politico che è anche proprietario dei più grandi gruppi editoriali di un Paese, non può essere reale, no?!? …)

Parto da un caso tra i più eclatanti: le telecomunicazioni.

Lo sviluppo di servizi basati su Internet (e non mi riferisco solo alla navigazione del WWW) avrebbe avuto maggiori benefici se in Italia non si fosse assistito (piuttosto passivamente) alla creazione di monopolista privato che – beffa nella beffa – non solo ereditò da un monopolio statale le infrastrutture (per intenderci, i doppini e le centrali di tutta Italia), ma acquisì anche il monopolio di fatto del servizio di telefonia fissa (situazione che sta mutando solo in questi ultimi anni).
In un Paese “normale”, si sarebbe probabilmente fatta una gara per l’acquisizione delle infrastrutture (e relativa manutenzione), e un’altra gara per affidare le concessioni dei servizi di telefonìa, un po’ come è stato fatto con il bando per l’UMTS.

Invece no: il “mago” Colaninno, prima perfeziona l’acquisizione di Olivetti da parte di Pirelli poi – ed era l’epoca del Governo Prodi – riesce a comprare Telecom Italia, regalando al gruppo di Tronchetti-Provera, della telefonia il monopolio di infrastrutture e servizi.
Questo scempio ha trasformato un monopolista statale (che, nella sua ottica, poteva anche avere un senso) in un monopolista privato, uccidendo il mercato TLC italiano per diversi anni e consegnandoci un penoso digital divide; d’altronde, Telecom Italia, non ha ancor oggi, interesse a portare ADSL e rinnovare le proprie centrali in zone in cui non vi sia una reale competizione (presente e imminente) di altri operatori, magari disposti a investire di tasca propria per conquistare nuove zone.
Siamo passati da un servizio che doveva essere garantito dallo stato (ma lo era?) ad una pletora di operatori che spesso non riescono a fornire un servizio a causa di un gestore delle infrastrutture che è allo stesso tempo loro concorrente… Assurdo!

Il quadro del “regalino” fatto alla Olivetti-Pirelli è presto completo, se si mettono nel conto:

  • qualunque operatore (a parte Fastweb ove abbia portato la fibra) offra un servizio, deve comunque fare i conti con i lavori e i tempi di Telecom
  • qualunque contratto (a parte Fastweb ove abbia portato la fibra) di un qualsivoglia operatore, non sottrae l’utente di telefonia fissa dal pagare il canone Telecom (che gli fornisce il doppino)

C’è chi, come Cortiana, insieme ad altri Verdi, ha proposto di tornare a nazionalizzare la Telecom, o almeno il gestore delle infrastrutture; io penso che ormai il guaio è fatto (la “privatizzazione-papocchio”) e che ci potrebbero essere alcuni modi (non alternativi, ma concorrenti) per rimediare:

  1. separare inequivocabilmente la società che gestisce le infrastrutture, intese come centrali, cavi, manutenzione e monitoraggio delle attività degli operatori (sottoposta direttamente a un organo di vigilanza dello Stato, come il Garante per le Telecomunicazioni)
  2. vendere (con modalità chiare e pulite) la parte di Telecom che si occupa dei servizi di telefonia (che ora, alla faccia dell’antitrust, accorperà la TIM che si occupa di telefonia mobile…)
  3. far pagare (in denaro, certo) a chi è colpevole e/o silenzioso complice di questa situazione, anche perché i nomi ci sarebbero già e i primi sono già citati in questo articolo

Certamente è pura utopia sperare di vedere tutti e tre questi punti soddisfatti, e dall’uno al tre il valore è inversamente proporzionale alla possibilità che succeda.

Ho parlato delle TLC perché lo trovo un caso a me vicino, ma di altri esempi simili in altri settori del mercato (non)libero italiano ce ne saranno… vi invito a parlarne nell’Area Discussioni.

In linea di massima, un po’ tutte le privatizzazioni a cui stiamo assistendo in questi ultimi anni (Società Autostrade, Enel, Trenitalia, ecc…), non hanno certo lasciato una situazione di concorrenza e apertura del mercato, anzi; ma ognuno dei casi citati merita un capitolo a parte.

===================

liberismo
s. m. liberalismo economico; in partic., corrente di pensiero economico favorevole al libero scambio e ostile a ogni forma di protezionismo nel commercio internazionale.

neoliberìsmo
s.m.
TS econ., indirizzo del pensiero economico novecentesco che, in polemica sia con l’azione dei gruppi monopolistici sia con il dirigismo economico, postula l’esigenza di un corretto funzionamento della libera concorrenza e dell’economia di mercato, anche come salvaguardia delle libertà politiche e civili e dei diritti individuali

Oggi come oggi, né col liberismo né col neoliberismo, ci possiamo mettere a inquadrare la tendenza instaurata dai “poteri forti”, attraverso per esempio il WTO.

Se da un lato molte organizzazioni tendono ad estremizzare (leggi: “Wsf: appello finale e agenda dei movimenti sociali“) in maniera eccessivamente – dal mio punto di vista – ideologica (l’uso dell’espressione “dominio neoliberista” rasenta il demagogico, secondo me) la giusta e sentita esigenza di riportare l’uomo al centro del cosiddetto “mercato”, sono anche convinto che gran parte di questi movimenti costituiscano la forza di una consapevolezza collettiva che non deve mai mancare e che anzi deve tornare a farsi sentire, per non dimenticarci che non siamo dei semplici “consumatori” ma qualcosa di più…



 
 

Spazio Discussioni

Posted by Marco Frattola on July 25, 2005
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Su AttivAzione.org abbiamo aperto un nuovo spazio, riservato alle discussioni che possono nascere in merito agli argomenti trattati nel portale.

Le tematiche rimangono le stesse della sezione Articoli, ma diversa è la modalità di fruizione, che ha come intento principale incentivare la partecipazione e il confronto su tutte quelle tematiche politiche, filosofiche e sociali che partono dal Software Libero per arrivare ad un’ipotesi sostenibile del progresso e dello sviluppo.

L’area Discussioni è basata su un semplice motore di forum; la registrazione è obbligatoria per poter partecipare alle discussioni, mentre ovviamente la lettura dei topic è aperta a tutti.

Buone discussioni.

-> Entra nello Spazio Discussioni

-> Registra il tuo utente



 
 

La direttiva sui brevetti sw è stata respinta

Posted by Marco Frattola on July 06, 2005
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La direttiva COD/2002/0047, dopo tre anni di iter parlamentare, è stata respinta con 648 voti su 680. [...]

La cosiddetta “posizione comune”, voluta subdolamente da una parte del Consiglio Europeo, è stata rigettata nella votazione tenutasi alle 12:30 circa di oggi; le motivazioni possono essere state molteplici, anche se già da ieri si fiutava l’odore di un accordo trasversale in tal senso – a partire dal PPE, attraversando PSE e ALDE – attorno al quale si raccoglievano sempre più consensi.

Da un lato ci sono i lobbyisti di EICTA che accolgono con favore questa soluzione, di fronte allo spauracchio del blocco degli emendamenti Buzek-Rocard-Duff i quali avrebbero probabilmente rastrellato un numero sufficiente di voti per essere approvati.

Dall’altro c’è un Parlamento che, con un commento tanto onesto quanto duro di Rocard (e sulla stessa linea quello della ns. europarlamentare Monica Frassoni), vuole far riflettere tutti sul comportamento ignobile e assai poco democratico che Consiglio e Commissione Europea hanno tenuto durante l’iter procedurale, facendosi beffa delle decisioni del Parlamento della prima lettura.

A metà ci sono le organizzazioni, quelle che si battono per delle libere infrastrutture di accesso all’informazione e quelle che si battono per il software libero; queste devono sicuramente registrare positivamente questa giornata sul calendario, accompagnandola però più con un sospiro di sollievo che con una bottiglia di spumante alzata ad una vittoria.
Nonostante la Commissione, attraverso il portavoce McCreevy, abbia dichiarato di non aver intenzione di ripresentare un’altra direttiva in materia, dubito che all’EICTA stiano con le mani in mano di fronte a questa situazione.

Dal punto di vista giuridico-legale dunque, i brevetti software rimangono, in un’aula di tribunale, carta straccia, dal momento che in materia vige ancora la Convenzione Europea di Monaco (art. 52 nella fattispecie).

La Free Software Foundation Europe dal canto suo ha però, oggi stesso, colto l’occasione propizia per risollevare un argomento a questo punto spinoso: definire le attuali responsabilità dell’Ufficio Brevetti Europeo (”EPO”) (il quale deve smettere di rilasciare brevetti sul software) e studiare l’istituzione di un supervisore per tale ufficio.

A margine, estraggo dal freddo comunicato dell’EPO:

As with all inventions, CII are only patentable if they have technical character, are new and involve an inventive technical contribution to the prior art. Moreover, the EPO does not grant “software patents”: computer programs claimed as such, algorithms or computer-implemented business methods that make no technical contribution are not considered patentable inventions under the EPC. In this respect, the practice of the EPO differs significantly from that of the United States Patent & Trademark Office.

E’ incredibile con quale faccia tosta affermino di “non aver mai rilasciato brevetti sul software in quanto la EPC non li consideri brevettabili” …

—-

breve carrellata di articoli apparsi in proposito:



 
 

Emendamenti in seconda lettura per la Direttiva CII

Posted by Marco Frattola on July 02, 2005
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FERMA i Brevetti Software

“CII”: Parlamento Europeo al voto (5/6 luglio 2005)

Fra pochi giorni il Parlamento Europeo, in assemblea plenaria a Strasburgo, voterà sulla Direttiva sulla Brevettabilità delle "Invenzioni attuate per mezzo di elaboratori elettronici" (leggi: brevettabilità del sofware).
Chiediamo ai nostri rappresentanti al Parlamento Europeo di salvare l’Europa dai brevetti software sostenendo gli emendamenti Buzek-Rocard-Duff !!

La Direttiva sui Brevetti Software, come approvata dal Consiglio dei Ministri Europeo, porterebbe il sistema statunitense di brevettabilità del software nell’Unione Europea.

Se questo accadrà, gli sviluppatori software non saranno più padroni
di ciò che scrivono e potranno venir portati in tribunale per aver venduto
o distribuito il loro software.
Questo non solo danneggierà il tuo lavoro, ma l’intero settore del software europeo.

Come puoi aiutare?

Il Parlamento Europeo avrà l’ultima possibilità di evitare tutto questo.
Perché ciò accada 367 membri su 732 dovranno essere presenti e votare per gli emendamenti giusti.



 
 

Sulla conversione al Software Libero in azienda

Posted by tius on June 28, 2005
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Se prendo un’azienda ove venga usato come sistema operativo il ben noto Windows, in una delle sue versioni, dal 98 2nd edition passando dal 2000 pro per finire con XP pro, ed analizzo gli applicativi software che potrebbero venir usati, potrei osservare che la parte del leone la farebbero senza dubbio gli applicativi del pacchetto MS Office, seguiti magari da sistemi di gestione magazzino/ordini dbms (per es. IBM AS400), da CAD 3D (per es. Solid Edge) per la progettazione e magari anche da altri CAD per operazioni in 2D (per es. AutoCAD LT).

Se a questo ipotetico quadro aggiungo anche il fatto che i software regolarmente licenziati siano la minima parte, credo di aver delineato una situazione non troppo distante da molte realtà.

Visto che per tutti questi (tranne che per il CAD 3D, forse) esistono alternative nel mondo del software libero, in particolar modo mi riferisco all’ottimo OpenOffice.org, e che vi sono anche particolari pacchetti che dovrebbero permettere di poter utilizzare applicativi nati per Windows anche sotto S.O. liberi quale GNU Linux, mi chiedo allora il perchè della riottosità della maggioranza delle aziende a passare gradualmente, e magari anche solo per determinati dipartimenti all’inizio, a sistemi e/o applicativi liberi; vista anche l’abbondanza di software sotto licenza GNU GPL appositamente sviluppati per i sistemi operativi Microsoft.

Eppure, sono sicuro, in questa azienda da un lato si fanno molti sforzi per contenere le spese mentre dall’altro sprechiamo denaro per un continuo upgrade degli elaboratori.
Poi, non sono neanche in regola con la legislazione (fuorilegge!) ed in caso di un controllo… ma li faranno sul serio i controlli?
C’è senza dubbio qualcosa che mi sfugge.

Eppure, l’ho capito anche io (!) che usando software libero aiutiamo le nostre libertà, così che nel mio piccolo sono passato ad usare quasi esclusivamente software libero sotto windows e stò adesso piano piano muovendo i miei primi passi nel mondo di GNU Linux non senza difficoltà ma con molte soddisfazioni, rimpiangendo solo di aver conosciuto l’informatica solo dopo oltre 7 lustri di vita.



 
 

Brevetti SW, in attesa del voto di luglio…

Posted by Marco Frattola on June 25, 2005
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Il 20 giugno il JURI (Commissione Affari Legali del Parlamento Europeo), riunito per votare l’ammissione degli emendamenti proposti alla Direttiva sulla brevettabilità del software, ha lasciato in gran parte inalterato il testo proposto dal Consiglio Europeo.

Sono passati solo pochi degli emendamenti proposti da Rocard, tendenti a dirimere/azzerare le ambiguità su termini come invenzioni attuate per mezzo di elaboratori elettronici ed esprimere senza mezzi termini la non brevettabilità del software.
La delusione di FFII è forte, anche per il fatto che molti EP teoricamente schierati contro i brevetti hanno inspiegabilmente votato contro gli emendamenti suggeriti da FFII stessa.

Il rapporto di FFII sulla giornata del voto (in inglese): “JURI Committee leaves Council text largely unchanged

In realtà, ci spiega Jonas Maebe, non è detta l’ultima parola su tali emendamenti, in quanto tutti quelli respinti dal JURI possono essere ripresentati all’assemblea plenaria del Parlamento Europeo il 6 luglio (presumibile data del voto).

Ciò che sicuramente è necessario: fare sentire la voce di chi è contrario ai brevetti software.
Giornali, radio, televisioni, tutti i mezzi disponibili: per dimostrare che il Parlamento Europeo non sarà corrotto fino in fondo dalla lobby dei brevetti/EICTA, che la competitività europea deve continuare ad esistere e lo può fare solo grazie alle PMI, le vere vittime dei brevetti software.

Serie di altri articoli che trattano la questione:



 
 

Brevetti: l’appello di FFII e April

Posted by Marco Frattola on June 18, 2005
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Focus Nell’imminenza del voto dell’europarlamento sulla direttiva che vorrebbe introdurre la brevettabilità del software, FFII (Foundation for a Free Information Infrastructure) e April (Association pour la Promotion et la Recherche en Informatique Libre) stanno sensibilizzando i cittadini europei con la lettera di seguito riportata.

1) Il voto in Seconda Lettura sulla direttiva sui brevetti software ci sarà in 11-13 giorni lavorativi il 5 o 7 Luglio.

2) Le attività di lobby a Bruxelles sono pesanti, attualmente c’è molta pressione sui Parlamentari Europei da parte di aziende a favore del brevetto software. La lobby a favore della brevettazione ha più di 30 lobbisti in più di noi, la maggior parte si spaccia per portavoce delle PMI.

3) È necessario darsi da fare, presso http://noepatents.eu.org/ manteniamo una lista di quello che potete fare come PMI o come individuo. Consigliamo in particolar modo che contattiate in fretta il vostro Parlamentare e, se potete parlare per una PMI, che attendiate alla conferenza Economic Majority il 29 giugno a Bruxelles. Vi preghiamo di decidere presto sulla vostra partecipazione, in
modo che si possa ottenere in anticipo un appuntamento col vostro Parlamentare o col suo assistente.

Cordialmente,

Hartmut Pilch, Gérald Sédrati-Dinet, FFII, Ludovic Pénet, APRIL



 
 

[FSFE] Brevetti: concluse con successo a Bruxelles le “Giornate delle PMI italiane”

Posted by Valerio Ravaglia on June 16, 2005
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Una rappresentanza di aziende italiane, capitanata da Giacomo Cosenza (Sinapsi Spa), si è coordinata tramite gli sforzi di Free Software Foundation Europe per incontrare a Bruxelles gli europarlamentari e portare la propria voce in tema di brevetti sul software. L’iter ufficiale per l’approvazione della proposta di direttiva europea sulla brevettabilità dei programmi per elaboratore, infatti, sta proseguendo attraverso storture che rischiano di generare convinzioni tendenziose tra chi sarà chiamato il 20 Giugno a dare un parere sul controverso argomento nella Commissione Giuridica dell’Europarlamento.

Le dichiarazioni di Confindustria [1], favorevole al testo attuale della Direttiva che sancisce la legalizzazione dei brevetti sulle idee astratte, hanno avuto molta più visibilità delle opinioni contrarie della maggioranza delle aziende italiane. Inoltre solo Confindustria si è potuta permettere dei lobbisti professionisti a Bruxelles per assicurarsi colloqui con gli europarlamentari italiani. Le altre realtà imprenditoriali e associative hanno avuto finora solo l’appoggio di FSFE
e FFII per spiegare i motivi per cui il provvedimento darà origine a danni più che a benefici per il tessuto tecnologico ed economico europeo. «La Confederazione generale dell’industria italiana non è l’unico referente dell’ICT italiano – spiega Stefano Maffulli, presidente della sezione italiana di FSFE – perché è portavoce solo di una parte delle opinioni dei soggetti coinvolti. Si prenda, a titolo di esempio, la posizione di Confesercenti [2], totalmente dissonante rispetto alle posizioni di Confindustria.»

Giacomo Cosenza ha compiuto il tour dei colloqui con i parlamentari europei: «Stiamo facendo un giro di tutti i nostri referenti istituzionali, anche quelli contrari alla direttiva, per capire le convinzioni da cui prendono le mosse e rinforzare l’intenzione negativa per chi invece voterà già in questo senso. Occorre infatti sottolineare che il software libero non è affatto il problema specifico in discussione: la direttiva penalizzerebbe pesantemente tutte le PMI che operano nel settore del software, a prescindere dal tipo di licenza con cui esso è distribuito».

Riferimenti:

[1] http://punto-informatico.it/p.asp?i=53055&r=PI
[2] http://www.confesercenti.it/settore_2.php?table=novita&livello1=Novit%C3%A0&tabella_utente=ass_settore&id_settore=32



 
 

Nasce l’Associazione Wikimedia Italiana

Posted by Valerio Ravaglia on June 15, 2005
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Wikipedia, l’enciclopedia multilingue che tutti possono integrare e utilizzare, è online dal gennaio del 2001 e presenta articoli in più di 100 lingue; attualmente è l’enciclopedia “a contenuto libero” più grande del mondo e che cresce più velocemente. Ogni giorno vengono aggiunti a Wikipedia quasi 5.000 nuove voci, accompagnati da un numero dieci volte maggiore di interventi sugli articoli esistenti.

Wikipedia cresce alimentata dal contributo on-line di volontari, i Wikipediani (quelli italiani sono più di 12.000), che quasi mai si conoscono di persona: questo permette una vasta cooperazione a costi molto bassi, ma presenta alcuni svantaggi ai quali si cerca di porre rimedio organizzando raduni periodici in varie parti del mondo; in Italia questi raduni si tengono con cadenza quasi trimestrale da circa un anno.

Il prossimo incontro si terrà sabato 18 giugno a Valentano (circa 30 km da Viterbo) alle ore 10,30 in Via della Corte 31/G, nei pressi della strada statale “Castrense” in direzione Latera/Gradoli/Acquapendente. Questa sarà la prima riunione dell’Associazione Wikimedia Italiana, il cui statuto verrà firmato venerdì 17 presso lo studio del Notaio Adriano Castaldi in Canino, Via Marcoaldi 14.

La partecipazione ai raduni è libera e aperta a tutti, non solo ai Wikipediani! Per chi non conosce l’ubicazione del raduno, per Valentano è previsto un appuntamento alle ore 9, presso la località “Crocefisso”, in corrispondenza dell’incrocio tra la strada statale “Castrense” e la provinciale per Capodimonte e Marta.

Il crescente successo della Wikipedia, anche in lingua italiana, è testimoniato dall’aumento delle voci presenti sul sito (ormai quasi 50.000) e dal numero crescente di modifiche effettuate; i contenuti sono caratterizzati da un’impostazione enciclopedica e dalla ricerca di un punto di vista neutrale. Anche il numero di pagine consultate è in continuo aumento, così come la disponibilità di progetti collegati, tutti gestiti dalla Wikimedia Foundation e caratterizzati dall’uso della GNU Free Documentation License (la licenza GNU per la documentazione libera), il cui testo è reperibile in rete.

Informazioni aggiuntive

Per domande ed interviste, è possibile contattare:

  • Frieda Brioschi – segea@segea.it – 328 0731320
  • M7 – mario.m7 @ gmail.com


 
 

Un palmare GNU/Linux per un fortunato fellow.

Posted by Valerio Ravaglia on June 12, 2005
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L’ azienda tedesca Xtops.DE dona alla FSFE un computer palmare che verrà estratto a sorte tra chi risulta sottoscrittore del programma Fellowship entro il 25 giugno.

Si tratta di un “palmtop” Sharp SL-C1000, equipaggiato con sistema operativo GNU/Linux messo a disposizione da Xtops.DE un’ azienda tedesca con sede a Berlino specializzata nella fornitura di Laptops, Notebooks and PDA con sistema operativo GNU/Linux preinstallato e già sponsor di diversi progetti relativi al Software Libero.

Il fortunato vincitore verrà estratto alle ore 14:00 del 25 Giugno per la chiusura della manifestazione LinuxTag che si svolge tra il 22 e il 25 di Giugno in Karlsruhe, Germania.

Attualmente i “fellows” in Europa sono più di 300, c’è ancora qualche giorno di tempo per aderire al programma fellowship e in questo modo, oltre a sostenere in maniera efficace il lavoro della Free Software Foundation Europe, sperare di venire baciati dalla dea bendata e diventare possessori di questo invidiabile “oggettino”.

I miei particolari auguri vanno al fellow n°8, cioè io :-)

Happy Hacking

Il comunicato ufficiale (in inglese)
Review of Sharp Zaurus SL-C3000

Per maggiori informazioni sul programma “Fellowship” della FSFE:
http://www.attivazione.org/wp/?page_id=27
http://fsfe.org/