Soddisfazione grande soddisfazione :-)

Posted by Lele Rozza on November 17, 2006
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di Lele Rozza, 9 Novembre 2006.

Sono stanco morto ieri mattina ero a Bologna al COM.PA perche’ insieme a Yacme ho organizzato questo importante convegno invece, stamattina ero a milano perche grazie al consigliere Marcello Saponaro e al gruppo di lavoro politicadelsoftware abbiamo organizzato un altro importante confronto dal titolo milano chiama boston dove ho potuto raccontare l’esperienza del progetto di legge in Friuli Venezia Giulia. E’ stato importante; oltre a Leon Shiman, consulente per lo stato del Massachussets alla migrazione dei formati aperti, a Stefano Maffulli e Marcello Saponaro che hanno, animato il convegno, era presente tutto il gotha del software (in ordine alfabetico) IBM Microsoft RedHat e Sun, insieme alle piccole aziende che con forza si stanno affacciando sul panorama italiano e non solo nel mondo del SL come Yacme e Renomo, particolarmente importante la presenza delle associazioni Assoli Attivazione e Openlabs . Bello e davvero interessante, un grande momento di vero dialogo tra il mondo del SL e i grandi player del mondo del software proprietario. Infine torno a casa e trovo questo

Succedono davvero grandi cose :-)

/me stanco ma molto, molto soddisfatto



 
 

Milano Chiama Boston: Esperienze di migrazione ai formati aperti

Posted by Marco Frattola on November 02, 2006
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Quando: Giovedi’ 9 novembre ore 9.30
Dove: Assemblee Banca Intesa – Piazza Belgioioso 1 – Milano
Info: 02 67482727

    Saluti Iniziali:

  • Guido Pollice, Presidente nazionale Vas
  • Carlo Saffioti, Presidente della IV Commissione Attività produttive del Consiglio Regionale della Lombardia
    Introduce e Modera:

  • Marcello Saponaro, consigliere regionale
    Partecipano:

  • Leon Shiman, consulente del governo del Massachusetts
  • Massimo Buscemi, Assessore alle infrastrutture e reti
  • Stefano Maffulli, Presidente Free Software Foundation Europe (Italia)
  • Lele Rozza, consulente (ha contribuito al percorso partecipativo per la scrittura del progetto di legge sul software libero in Friuli Venezia Giulia)

(Organizzato in collaborazione con VAS Verdi Ambiente e Società Onlus)

fonte: lelerozza.org



 
 

FSFE Fellowship Meeting (11/11/2006) a Bolzano

Posted by Marco Frattola on October 31, 2006
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barGNU Release 10-2006

Posted by Marco Frattola on October 19, 2006
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In vista del Linux Day 2006, ho finito di aggiornare barGNU e chiuso il master…
Chiunque volesse contribuire a testare la release marchiata “10-2006″, può usare questi link:

Come di consueto, voglio ricordare che…
- in barGNU il software in sè è quasi un pretesto, nel senso che la parte documentale e filosofica sono il vero fulcro del messaggio che questo cd vuole veicolare
- la collaborazione e i suggerimenti sono aperti a tutti, basta iscriversi alla mailing list pubblica dedicata al progetto, semplicemente inviando una email vuota e senza oggetto all’indirizzo ml-bargnu-subscribe(at)lugpiacenza.org



 
 

[barGNU] Il pericolo DRM

Posted by Marco Frattola on October 18, 2006
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Per gran parte di quest’anno e del prossimo futuro, il fronte piu’ caldo su cui l’attivismo del Software Libero dovra’ agire, e’ quello del DRM (Digital Rights Management).

Proprio gli sforzi di rinnovamento della licenza di software libero piu’ diffusa e famosa, la GNU GPL, culmineranno nel rilascio della GPLv3.

Riportiamo di seguito il materiale piu’ significativo riguardante appunto il lavoro di FSF e FSFE su GPLv3 e DRM.

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Disney:
“Se le persone sapessero cos’e’ il DRM, avremmo gia’ fallito!”

FSFE: “DRM.info ferma il silenzio sul DRM!”


DRM.info -- Quello che dovreste sapere sul Digital Restrictions Management

Il Software Libero e’ il
software che mette l’utente in grado di controllare i propri computer e
dispositivi. Al contrario, il Digital Restriction Management e’ una
tecnologia par mettere l’utente sotto il controllo di terzi fornitori di
materiali audiovisivi o testuali. Questi due fini appaiono
fondamentalmente incompatibili per FSFE.

Ma non e’ solamente FSFE a vedere problemi con il DRM. La societa’ tedesca
per le scienze informatiche (”Gesellschaft für Informatik”) dice: “Se il
DRM prevalesse sul mercato, allora gli utenti perderebbero il controllo
dei loro computer” [1]. Symantec condivide questa opinione: “Come
risultato, i clienti di tutto il mondo perderanno la possibilita’ di
scegliere le soluzioni per la sicurezza che vogliono usare sui propri
sistemi operativi, e saranno costretti ad utilizzare quelle soluzioni
offerte o permesse da Microsoft” [2].

Questa perdita di controllo significa che case editrici, stazioni TV,
governi (incluse le loro amministrazioni), banche, societa’ produttrici ed
individui, perderanno il controllo non solo sulle loro schede grafiche,
monitor e dischi, ma anche sui loro cellulari, fotocamere digitali e
qualsiasi altra periferica digitale che in teoria dovrebbe essere in loro
possesso.

Nonostante FSFE sia convinta che non ci sia nessun motivo legittimo per
cui una societa’ costruita sulla liberta’ e la democrazia dovrebbe
considerare giusto che qualcuno metta l’uso personale di computer e
dispositivi sotto il controllo di terze parti, siamo costretti a
riconoscere che ampi provvedimenti legislativi sono stati adottati in
tutto il mondo proprio a questo scopo.

Per questo motivo consideriamo necessaria una revisione di trattati
internazionali e leggi come TRIPS, DMCA, EUCD e altri, e cercheremo di
farlo nelle sedi adeguate, nonostante sia un compito difficile e
probabilmente non di rapido successo.

Conoscendo la tabella di marcia che comporta e assumendo che le
tecnologie DRM non scompariranno in breve tempo, abbiamo anche una serie
di obiettivi legislativi di breve-medio termine:

  • Segnali di avvertimento di DRM sui prodotti

    Ai consumatori dovrebbe essere data una giusta possibilita’ di non
    comprare accidentalmente prodotti che li incatenino al controllo di
    terze parti. Per poter prendere decisioni consapevoli, essi
    dovrebbero ricevere le informazioni necessarie al momento
    dell’acquisto.

  • Permettere l’aggiramento delle misure DRM per scopi legali

    L’uso legale di computer e dispositivi personali non dovrebbe mai
    diventare illegale. Ma questo e’ proprio l’effetto ottenuto da alcuni
    provvedimenti “anti-aggiramento”: operazioni permesse dalla legge
    diventano illegali, non per l’operazione in se’, ma per l’aggiramento
    necessario per esercitare un proprio diritto.

  • Nessun DRM nel contesto della politica
    I governi devono mantenere il pieno e sovrano controllo dei propri
    dati, procedure e decisioni. Un utente di software con DRM, inclusi i
    governi, non potra’ mai avere il pieno controllo sui propri computer.
    Per questa ragione i sistemi DRM non devono avere spazio all’interno
    della politica.

  • Servizi pubblici per tutti
    I servizi pubblici dovrebbero essere disponibili a tutti i cittadini,
    inclusi quelli che fanno uso di
    Software Libero. Dovrebbe
    quindi essere obbligatorio fornire sempre un modo per accedere a
    servizi e informazioni pubbliche tramite Software Libero.

DRM.info

Per affrontare questi problemi e portarli all’attenzione pubblica, FSFE
ha avviato DRM.info, una piattaforma
collaborativa di informazione con i contributi di organizzazioni
provenienti da diverse aree, tra cui diritti digitali, biblioteche,
tutela dei consumatori e comunita’ creative.

Visitate subito DRM.info e indirizzate
altri al sito mettendo un collegamento ad esso: aiutateci a diffondere la
notizia.

Supportare DRM.info

Il portale DRM.info e’ mantenuto dalla Free
Software Foundation Europe (FSFE), che si finanzia autonomamente
attraverso donazioni e i contributi
della
Fellowship di FSFE.
e’ anche possibile contribuire

come volontari.


Copyright (C) FSF Europe. Ultima modifica: 2006-10-14 20:14:33

La copia letterale e la distribuzione di questo articolo nella sua
integrita’ sono permesse con qualsiasi mezzo, a condizione che questa
nota sia riprodotta.

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La fine e l’inizio.

di Georg Greve

Pubblicato inizialmente sul quotidiano tedesco Handelsblatt Nr. 181, 17
settembre 2004, pagina 19.

Sapete che cos’e’ il “Digital Rights Management” (DRM) ? Ecco come funziona:
Il vostro giornale e’ disponibile unicamente tramite abbonamento – comprarlo
in un’edicola non e’ possibile. La casa editrice vi ha fatto accettare di leggere
il giornale solamente a casa. Non appena lasciate casa vostra, le lettere sulla
carta scompaiono – a meno che non abbiate pagato una maggiorazione
dell’abbonamento. E qualora cancelliate il vostro abbonamento, anche tutte le
lettere dei giornali che avete collezionato, spariranno.

Pensiate che io sia paranoico e abbia bisogno di visitare uno psichiatra?
Ebbene, questo scenario e’ basato completamente sulla realta’: “Janus”
e’ un servizio di Microsoft per “affittare” musica e segue esattamente il
modello descritto sopra. E se i clienti lo accettano, per la societa’ saranno
soldi facili.

Ci sono altre societa’ di IT che vogliono lucrare sul rights management: IBM
fornisce un chip apposito per i portatili, mentre Utimaco fornisce software per
la cifratura dei dati.

Ma che cosa ha a che fare tutto cio’ con i vostri diritti? Per scegliere il nome
del suo servizio, Microsoft si e’ rivolta alla mitologia romana: Giano era
adorato come il dio del principio e della fine. E nel nome di Microsoft e’
iniziata la fine dei diritti degli utenti e l’inizio delle loro restrizioni:
Digital Restriction Management – l’acronimo (DRM) e’ sempre lo stesso.


Copyright (C) FSF Europe. Ultima modifica: 2006-08-19 09:49:55 (reinhard)
La copia letterale e la distribuzione di questo articolo nella sua integrita’ sono permesse con qualsiasi mezzo, a condizione che questa nota sia riprodotta.
Si prega di segnalare eventuali errori in questa pagina a webmaster at fsfeurope.org.

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[barGNU] Esperienze di democrazia partecipativa FLOSS in Friuli Venezia Giulia

Posted by Lele Rozza on October 13, 2006
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C’era una volta un sogno.

Il sogno era quello di vedere il software libero, i formati aperti, la
proprieta’ della conoscenza diventare un argomento forte, un argomento
che finiva sui giornali, che riceveva l’attenzione della politica.
Centinaia di persone da anni svolgono un lavoro importantissimo e di
eccezionale valore, scrivono codice, fanno traduzioni di manuali,
mettono a disposizione distribuzioni complete, lavorano in rete per
diffondere questa possibilita’.
Gruppi, associazioni e singoli cittadini si incontrano, fanno
iniziative, condividono il proprio sapere nella speranza di una rete
piu’ democratica, di un mercato piu’ equo di una diffusione della
conoscenza.

Questo sogno si sta facendo realta’. Una realta’ che scala piano piano,
modulare ma solidissima, come il software libero.

Accade nel piccolo Friuli Venezia Giulia, dove un gruppo di persone si
e’ seduto intorno ad un tavolo per scrivere un progetto di legge che
faccia fare un passo avanti all’utilizzo del software libero a partire
dalla Pubblica Amministrazione, diventando pero’ uno strumento per la
costruzione di mercato, cultura condivisione.

Era la primavera scorsa quando il consigliere Alessandro Metz, insieme
ad un gruppo di amici, imprenditori, membri di associazioni, professori
e privati cittadini, comincia il percorso che trovate raccontato qui:
http://flossfvg.blogdns.org/.
Un percorso di democrazia partecipativa che vede, finalmente, quanti di
software libero ne sanno perche’ lo usano, lo diffondono e ci campano,
mettere la propria esperienza e competenza a favore di una iniziativa
legislativa che risponde ad una esigenza, che pone un’argine alla scarsa
attenzione dei molti, che pone le basi per un nuovo corso.
Il progetto di legge si
limita a imporre alcuni paletti che rendano il mercato realmente aperto,
che pongano i formati aperti come lo strumento con cui scambiare i dati,
che attivino quel percorso culturale che deve essere attivato.
E’ maturo
il software e il massivo utilizzo della rete come strumento di
produzione di ricchezza e di conoscenza, e’ necessario cominciare a
ragionarci a fondo.

Nonostante le belle parole del nuovo governo, ancora una volta il
software libero e’ relegato alle buone intenzioni, noi non crediamo che
questo sia possibile.

Abbiamo chiesto alla magistratura e all’autorita’ garante della
concorrenza di intervenire sulle questioni legate al rilascio da parte
dell’agenzia delle entrate di un software per il pagamento del modello
f24 telematico solo per piattaforme proprietarie, ci siamo stupiti e
appoggiamo con forza l’azione di FSFE-I contro la bruttura compiuta da
Poste Italiane che ha rilasciato migliaia di cd contenenti i CAP
italiani che ancora una volta girano solo su piattaforme proprietarie,
solo per fare qualche esempio.

Crediamo che il Progetto di Legge, il cui evidente interesse e’
certificato dal fatto che l’area di ricerca del Friuli Venezia Giulia ha
deciso di promuoverlo organizzando una iniziativa regionale, dal fatto
che la stampa costantemente riprende le questioni, dal fatto che in
questo momento centinaia di persone sono arrabbiate e preoccupate
dall’ignavia della PA che si dimentica che esiste altro, rappresenti un
piccolo passo. Un passo decisivo, un passo che portera’ a cominciare a
riconsiderare che anche un altro software e’ possibile. Rappresenta un
contributo ad un dibattito ed uno strumento operativo, esportabile; un
punto di forza da cui partire.
La politica era sempre mancata, o meglio aveva cercato di interpretare
una vicenda vasta ed articolata restando ferma nei palazzi, crediamo che
questo metodo di democrazia partecipativa faccia fare un passo avanti
alla questione, dando voce a chi sa di cosa sta parlando e ha molti
argomenti.
E’ uno degli inizi del cammino verso la liberta’, reso possibile, come i
nani sulle spalle dei giganti di medievale memoria, dall’enorme lavoro
fatto prima e dalla straordinaria capacita’ produttiva che il software
libero rappresenta e puo’ esprimere.

Lele Rozza



 
 

[FSFE] Poste Italiane privatizza i CAP, la FSFE li libera

Posted by Marco Frattola on October 13, 2006
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Riportiamo l’esauriente comunicato stampa di FSFE in merito alla vicenda dei CAP, “privatizzati” dalle Poste Italiane nonostante siano di pubblico dominio.

Ricordo che l’articolo sul tema, di Carlo Piana, apparso sul suo blog, sarà presente anche nella sezione “Spotlight” del cd di barGNU, la cui nuova release sarà distribuita al Linux Day 2006.


[FSFE] Poste Italiane privatizza i CAP, la FSFE li libera

FSF Europe – Chapter Italy Press Agency italy at press.fsfeurope.org

Fri Oct 13 11:43:02 CEST 2006


Indipendentemente dalla ragione (dolo o ignoranza), resta il fatto che
ci hanno provato a rendere inaccessibili i CAP di recente riformulati.
A provarci è stata Poste Italiane Spa. A liberarli, invece, sono stati
un gruppo di programmatori italiani di software libero, Danilo
Cicerone, Cristiano Boncompagni, Giuseppe Borzì, Ivan Sergio Borgonuovo
e Roberto Vichi con la supervisione legale dell’avv. Carlo Piana di Free
Software Foundation Europe. Lo sforzo congiunto ha consentito di
ricostruire il file con l’elenco pubblico dei CAP disponibile ora sul
sito di FSFE [1] e rilasciare una nuova versione aggiornata del
programma libero Trovacap [2].

Ma perché doversi dare da fare per un dato che a memoria dovrebbe
essere pubblico, accessibile e facilmente ricercabile? Ripercorriamo in
modo rapido la vicenda. Il 20 settembre 2006, con la riorganizzazione
dell’elenco dei CAP, Poste Italiane ha modificato la sua politica: dal
suo sito rende possibile la ricerca di singoli CAP, ma non consente più
l’accesso all’elenco completo. L’elenco ufficiale è scomparso anche dal
sito del Ministero delle Comunicazioni. Ma chi volesse ottenerlo, è
costretto ad acquistare un programma proprietario, peraltro funzionante
solo su piattaforma Windows.

Dunque è stato necessario correre ai ripari e sviluppare un sistema che
facesse ciò che dovrebbero fare le istituzioni o le aziende che da
quelle istituzioni sono pagate. Secondo Stefano Maffulli, presidente
della sezione italiana di FSFE «siamo di fronte al secondo caso di
boicottaggio dei cittadini, dopo la questione degli F24 online[3].
Bisogna vigilare sempre per evitare che diritti fondamentali come
l’accesso pubblico a dati pubblici siano garantiti anche nel mondo
digitale».

Purtroppo non è possibile sapere con esattezza se l’elenco è veramente
completo, ma ci aspettiamo una risposta ufficiale dal Ministero delle
Comunicazioni al riguardo. «Siamo riusciti con il contributo di molti a
ricostruire l’elenco dei nuovi CAP per rilasciare la versione aggiornata
del programma e ora attendiamo riscontri per migliorarlo ancora» ha
dichiarato Danilo Cicerone, autore di Trovacap e aggiunge «ma sarebbe
molto più elegante oltre che giusto se il Ministero ristabilisse
l’equilibrio pubblicando la lista ufficiale».

Per approfondire la vicenda:

- Le modalità offerte da Poste Italiane per accedere all’elenco dei CAP,
http://www.poste.it/postali/cap/index.shtml

- Trovacap: un programma libero che facilita la ricerca dei CAP per le
località italiane. Disponibile per UNIX/Linux (X11), Microsoft
Windows e MacOS X, http://www.digitazero.org/?p=41

- “Per chi suona il CAP?”, di Carlo Piana (rappresentante
legale della FSFE per il caso Microsoft Vs Unione Europea),
http://www.piana.eu/cms/index.php?option=com_content&task=view&id=24&Itemid=14

- “Quei cd dei CAP che fra tre mesi si butteranno via” di Toni De
Marchi, http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=59883

- “Quei cd dei CAP che fra tre mesi si butteranno via”, da GNUvox

http://www.gnuvox.info/index.php/2006/09/26/quei_cd_dei_cap_che_fra_tre_mesi_si_butt

- Poste.it, i nuovi CAP.. discriminano?,
http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1657114&r=PI

- Liberiamo l’elenco dei CAP italiani, petizione al governo italiano
http://www.petitiononline.com/freecap/petition.html

Note:

[1] Il programma libero Trovacap http ://www.digitazero.org/?p=41

[2] L’elenco dei CAP (non ufficiale) in formato SQLite si può scaricare
da http://www.fsfeurope.org/it/projects/cap/

[3] Il problema di fondo del F24 online
http://www.gnuvox.info/index.php/2006/08/31/usi_gnu_linux_non_puoi_pagare_le_tasse

Chi è Free Software Foundation Europe

La Free Software Foundation Europe (FSFE) è una organizzazione non
governativa senza fini di lucro che si dedica a tutti gli aspetti
del Software Libero in Europa. L’accesso al software determina chi può
far parte di una società digitale. Quindi la libertà di usare,
copiare, modificare e redistribuire software, come descritto nella
definizione di Software Libero, permette parità di partecipazione
nell’era dell’informazione. Portare all’attenzione del pubblico questi
temi, dare solide basi politiche e legali al Software Libero e
assicurare libertà alle persone supportando lo sviluppo di Software
Libero, sono temi centrali per la FSFE, che è stata fondata nel
2001 come organizzazione sorella della Free Software Foundation
statunitense.

Contatti:

Stefano Maffulli
Tel: +39 02 34 537 127

Carlo Piana

Danilo Cicerone

Ivan Sergio Borgonovo

Roberto J. Vichi

Cristiano Boncompagni

Per maggiori informazioni:

http://fsfeurope.org/
press [at] italy.fsfeurope.org

More information about the Press-release-it mailing list



 
 

FlossFVG: un blog per l’adozione regionale del Software Libero

Posted by Marco Frattola on September 30, 2006
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Nasce, in forma di blog, il sito FlossFVG, nato dall’idea di coinvolgere quanti fossero in grado di portare dei contributi al tavolo di lavoro sul Software Libero in Friuli Venezia Giulia, coordinato dal consigliere regionale Alessandro Metz; obiettivo è il progetto di legge per la promozione del Software Libero in regione.

Ad oggi il pdl non e’ chiuso, lo strumento del blog cosi’ come gli incontri pubblici servono proprio ad accogliere commenti ed integrazioni; contestualmente al web ci saranno alcuni incontri in regione per discutere di questo pdl.

Al tavolo partecipano rappresentanti di entità quali Associazione Software Libero, LUG di Trieste, e OpenOffice.org Italia

fonte: lelerozza.org



 
 

3 ottobre 2006: Giornata contro il DRM

Posted by Marco Frattola on September 22, 2006
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Oct3rdBoston

Il 3 ottobre 2006 è stato dichiarato, attraverso la campagna DefectiveByDesign, Giornata Contro il DRM



 
 

Lettera aperta al Ministro Bersani

Posted by Marco Frattola on September 12, 2006
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C.A.
Ministro Luigi Bersani

OGGETTO: telegramma al Ministro

Egregio Ministro
Tra i provvedimenti del Decreto che porta il Suo nome troviamo l’obbligo per tutti i soggetti titolari di partita IVA di procedere al pagamento del modello F24 per via telematica.

L’ufficio delle entrate ha tempestivamente messo a disposizione dei cittadini un software dedicato a questa operazione. Questo software e’ scaricabile
gratuitamente dal sito dell’agenzia.

Il limite e’ che detto software e’ che e’ proprietario e funziona solo ed esclusivamente su piattaforme proprietarie.

Questo comporta che un cittadino titolare di partita iva e’ costretto ad acquisire un computer e, soprattutto, e’ obbligato ad acquistare anche le costose licenze di software proprietario, sebbene ci siano in circolazione delle validissime alternative libere, facilmente scaricabili dalla rete.

Notiamo due importanti incongruenze in questa iniziativa:

la prima riguarda la “Direttiva Stanca” che impone:

“- Criteri tecnici di comparazione – Le Pubbliche amministrazioni nell’acquisto dei programmi informatici dovranno privilegiare le soluzioni che:

- assicurino l’interoperabilità e la cooperazione applicativa tra i diversi sistemi informatici della Pubblica amministrazione, salvo che ricorrano peculiari ed eccezionali esigenze di sicurezza e di segreto;

- rendano i sistemi informatici non dipendenti da un unico fornitore o da un’unica tecnologia proprietaria;

- garantiscano la disponibilità del codice sorgente per l’ispezione e la tracciabilità da parte delle Pubbliche amministrazioni;

- esportino dati e documenti in più formati, di cui almeno uno di tipo aperto.”

la seconda riguarda le leggi europee sulla concorrenza, dal momento che una iniziativa istituzionale avvantaggia in maniera assoluta alcuni distributori di software, senza tenere conto del mercato nella sua complessita’.

Crediamo che l’accessibilita’ ai saperi e agli strumenti debba essere un obiettivo primario, e le iniziative istituzionali devono andare in questa
direzione.

Certi di avere suscitato la Sua attenzione, chiediamo di porre rimedio a questa anomalia.

Alessandro Metz consigliere regionale FVG

Prog Angelo Raffaele Meo politecnico di Torino

Prof Alessandro Rubini

Matilde Ferraro Assessore Comunale a Cosenza e membro della commissione ministeriale sull’ E-governance in Internet

Davide Dozza Presidente di Openoffice.org Italia

Valerio Ravaglia Attivazione.org

Lele Rozza

Stefano Maffulli Presidente di Free Software Foundation Euurope-I

Marcello Saponaro Consigliere Regionale Lombardia

Carlo Daffara Responsabile della ricerca di Conecta srl e membro del gruppo di lavoro SME dell’ICT Task

Antonella Beccarla Presidente di Renomo srl

=============================
Per sottoscrivere la lettera con la Vs. firma, inviate una email a lele@lelerozza.org



 
 

Copiare Software non è reato: intervista a Lele Rozza

Posted by Valerio Ravaglia on June 21, 2006
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Sul sito di Radio Sherwood sono disponibili le interviste ad alcune delle persone che interverranno questa sera all’ incontro a cura del CopyRiotCafè: Copiare il software non è reato.
Tra gli altri è disponibile anche l’ intervesta al nostro Lele Rozza

Le interviste

La presentazione dell’ incontro con Lele Rozza



 
 

GUS

Posted by Marco Frattola on June 19, 2006
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Segnaliamo un appuntamento fresco, estivo, nel quale si troveranno gli appassionati di giochi e quelli di sistemi liberi: GUS – Gaming Under Stars è una giornata intera, dedicata al gaming sotto GNU/Linux, organizzata dal LUGPiacenza e altri gruppi specializzati di gaming, nella splendida cornice del castello di Vigoleno (PC).


 
 

Copiare il software non è reato

Posted by Marco Frattola on June 14, 2006
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Padova, Stadio Euganeo – Mercoledi’ 21 giugno
Alle ore 21.00 nello spazio Cinestreet:
“Copiare il software non è reato”
Un incontro a cura di CopyRiotCafè

con:

– Benedetto Vecchi, quotidiano Il Manifesto
– Carlo Gubitosa (autore di “Elogio della pirateria”)
– Alessandro Rubini, programmatore
– Paolo Didonè, Associazione software libero
– Davide Dozza, openoffice.org
– Lele Rozza (Attivazione.org)
– Antonella Beccaria (giornalista e scrittrice – Permesso d’autore)

il copy:

“COPIARE SOFTWARE NON E’ REATO”, come provocazione, per affermare il
diritto a condividere conoscenze oltre leggi restrittive che continuano a
costruire la scarsità artificiale delle idee.
“COPIARE SOFTWARE NON E’ REATO”, perché esiste una possibilità che va
affermandosi, radicalmente alternativa alle restrizioni dell’ economia
della “copia vietata”.

Oggi il software libero, insieme alle licenze diverse da “tutti i diritti
riservati”, crescono come ipotesi reali per la condivisione di contenuti,
come dinamiche di diffusione sociale delle tecnologie, come nuove pratiche
per la loro gestione.
Dentro il magma del mercato globale, cresce una alternativa forte su cui
costruire la produzione di valore: il software libero. Combattuto con
pervicacia da monopolisti di ogni ordine e grado per lederne il potenziale
innovativo e libertario, corteggiato da corporation e grandi gruppi per
catturarne le spinte ambiziose e democratiche, il free software ha rotto
gli argini, mettendo tutti noi davanti a nuove sfide e possibilità.
Il nuovo terreno di confronto, conquistato dalle spinte di chi in questi
anni si è battuto per accrescere la potenza e la diffusione di questo
strumento, richiede una nuova cassetta degli attrezzi, una discussione tra
tutti per saper affrontare al meglio le possibilità offerte da questa
nuova sfida, cogliendone insieme a pieno i rischi.
D’altra parte questo nuovo livello del discorso è stato raggiunto proprio
attraverso il desiderio collettivo di condividere conoscenze, una
incessante spinta mossa dalla curiosità, dalla voglia e dalla capacità di
interrogarsi.
E’ da questa spinta che vogliamo partire.
Copiare software non è reato

Per questo abbiamo scelto di discutere insieme a chi, in questi anni, ha
contribuito con altri ed in vario modo a spingere in avanti le frontiere
di questo strumento, della condivisione, della libera circolazione.

Interverranno:

Benedetto Vecchi il manifesto
Alessandro Rubini programmatore
Davide Dozza OpenOffice.org
Paolo Didone’ Ass.ne Software Libero
Carlo Gubitosa scrittore
Antonella Beccaria giornalista e scrittrice
Lele Rozza attivazione.org
Alessandro Metz consigliere regionale dei Verdi nel Friuli Venezia
Giulia CopyRiot cafè



 
 

Software libero in Pubblica Amministrazione libera

Posted by Valerio Ravaglia on May 24, 2006
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Il consigliere dei verdi in Regione Lombardia Marcello Saponaro , da sempre attento alle questioni legate ai temi della democrazia digitale, si fa promotore di una interessante iniziativa rivolta a sensibilizzare e promuovere l’ adozione del Software Libero nella Pubblica Amministrazione. La proposta di lavoro ha raccolto l’ attenzione di Lele Rozza, che se ne fa promotore, e del sottoscritto che parteciperà al primo incontro previsto per sabato 17 giugno alle ore 9.00 presso la sala C del Consiglio Regionale, via Fabio Filzi 29 Milano.

Marcello Saponaro scrive:

cari amici, in considerazione della centralita’ del software Open Source per la pubblica amministrazione, riteniamo di facilitare la costruzione un gruppo di lavoro, ampio ed articolato che inizi, a piccoli passi, a porsi obiettivi, rappresentare interessi e raggiungere risultati.

Per queste ragioni abbiamo pensato a questo percorso di iniziative:

– formare il gruppo di lavoro, con una prima riunione il prossimo 17 giugno

– lavorare ad un momento di confronto pubblico per sostenere la necessita’ che la pubblica amministrazione si doti anche di software Open Source

– organizzare uno spazio di dialogo sul web in modo da avere uno scambio diretto ed ampio con tutti i soggetti interessati

– coinvolgere gli altri consiglieri regionali di tutti gli schieramenti in queste iniziative attivando un percorso di vera e propria alfabetizzazione istituzionale

– coinvolgere tutti gli amministratori e consiglieri eletti nei verdi a tutti i livelli affinche’ si facciano promotori di inziative analoghe

– facilitare, presentare e sostenere iniziative legislative a tutti i livelli.

In questo senso il primo incontro operativo a cui sei invitato se ricevi questa email si terrà, appunto, il giorno Sabato 17 giugno alle ore 9.00 presso la sala C del Consiglio Regionale – Via Fabio Filzi 29 Milano – 1° piano.

Marcello Saponaro, Consigliere regionale

per adesioni e contatti:
lele AT lelerozza.org
marcello.saponaro AT consiglio.regione.lombardia.it



 
 

Presentazione di "Permesso d’ Autore"

Posted by Valerio Ravaglia on May 16, 2006
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Presentazione dell’ e-book/progetto di Antonella Beccaria Permesso d’Autore

Il 18 maggio a Padova presso il Copyriot Cafè, via Marzolo 15, ore 17.00 con la presenza dell’autrice e di Lele Rozza del collettivo AttivAzione.org