“Lettera aperta al WIPO” (marzo 2005)

Posted by Marco Frattola on March 24, 2005
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[da copywhat]

A: WIPO – World Intellectual Property Organization (OMPI – Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale)

Versione Italiana:

Manifesto per la Trasparenza, Partecipazione, Equilibrio ed Accesso

Lettera Aperta alla World Intellectual Property Organization (WIPO) -
Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (OMPI) delle
Nazione Unite.

Dr. Kamil Idris
Direttore Generale
World Intellectual Property Organization – WIPO
Chemin des Colombettes 34
1211 Ginevra Svizzera

Chiediamo rispettosamente alla World Intellectual Property
Organization (WIPO) di riformare le proprie attività nei modi che
seguono:

- Una Richiesta di Riforma

Richiediamo TRASPARENZA all’interno del WIPO e rifiutiamo nettamente
ogni tipo di rappresentatività sproporzionata.

Inoltre, richiediamo un’immediata PARTECIPAZIONE alle attività del
WIPO della società civile e delle organizzazioni non governative (ONG)
che si battono per l’interesse dei consumatori. Poniamo questa
richiesta con specifico riguardo, ma non limitatamente,
all’accettazione delle richieste da parte delle ONG di essere
accettate come osservatrici `ad hoc’ al prossimo Incontro
Intergovernativo Inter-sessione (Inter-sessional Intergovernmental
Metting) del 11-13 Aprile 2005, e al Comitato Permanente sulla
Cooperazione per lo Sviluppo Collegato alla Proprietà Intellettuale
(Permanent Committee on Cooperation for Development Related to
Intellectual Property) del 14-15 Aprile 2005, al fine di ottenere una
discussione EQUILIBRATA sull’Agenda per lo Sviluppo e sul sistema
della Proprietà Intellettuale in generale, che osservi un equilibrio
tra i detentori dei diritti di Proprietà Intellettuale e i
consumatori.

[continua al sito ...]

(Traduzione italiana della lettera aperta disponibile in formato PDF qui)

-> Petizione online

-> WIPO Manifesto



 
 

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La tutela ambientale in Italia #1

Posted by Marco Frattola on March 22, 2005
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Fare informazione anche sui temi ecologici, è un obbligo.
Perchè alla fine sono i paesi come il Brasile ed altri con enormi risorse naturali, a manifestare una maggiore sensibilità verso quello che viene definito sviluppo sostenibile.

I paesi industriali del nord del mondo, invece, hanno generalmente un atteggiamento più superficiale e distratto, quando si tratta di capire quale veramente sia la strada migliore e più equilibrata per continuare nel progresso tecnologico, e si dimenticano con troppa disinvoltura che le risorse di questo pianeta non sono spremibili all’inverosimile a piacimento dell’umanità consumistica.

In Italia, la conoscenza dei temi ambientali – per quanto percepisco io qui nel nord industrializzato, a cavallo tra Emilia e Lombardia – è limitata ad un’educazione scolastica tra l’inesistente e il banale, a della propaganda dei politici che occupano il municipio e a (talvolta miserrimi) exploit francamente troppo politicizzati di organizzazioni (pur utilissime) come Legambiente ed affini.

Allora mi sono chiesto: è mai possibile che si faccia così poco, in Italia, da questo punto di vista?
A dirla tutta, la situazione non è poi così stagnante, e le informazioni ci sono, sia governative che non. Hanno forse il difetto di essere poco fruibili e poco visibili/attraenti per un medio-distratto navigatore della Rete.

A partire da un articolo su Unimondo (”Italia: ratifica della convenzione sulla chimica“), sono arrivato al Ministero dell’Ambiente, per poi finire al sito Amici della Terra.

dal Min.Ambiente (”Ambiente: presto nuove norme per i Pop, gli inquinanti organici persistenti”):

Contro l’inquinamento da Pop, le sostanze organiche persistenti, presto nuove norme in Italia. Il Consiglio dei Ministri ha dato infatti via libera, in prima lettura, allo schema di disegno di legge che ratifica e dà esecuzione nell’ordinamento nazionale al Protocollo firmato ad Aarhus [1] il 24 giugno del 1998 che mette al bando o limita l’uso di alcune sostanze chimiche come insetticidi, pesticidi, diossine e furani.
Obiettivo del Protocollo è quello di ridurre o eliminare la dispersione in atmosfera di inquinanti organici persistenti sia attraverso la messa al bando della produzione e dell’utilizzo delle sostanze più pericolose; sia attraverso una restrizione del loro uso e l’introduzione delle migliori tecnologie disponibili.
(…)

Questo dovrebbe essere un passo verso l’adozione del nuovo Regolamento Europeo sulle sostanze chimiche “REACH”, una proposta di legge europea che dovrebbe portare a identificare ed eliminare gradualmente le sostanze chimiche più dannose.
Il termine REACH significa Registrazione, Valutazione e Autorizzazione delle sostanze chimiche (Registration, Evaluation and Authorisation of CHemicals); attraverso questa regolamentazione, che dovrebbe essere abbastanza rigida, i produttori di sostanze chimiche saranno costretti a sottostare a cicli di documentazione e valutazione da parte di comitati scientifici preposti, al fine di costituire, attraverso tale fornitura di dati e la ricerca, una progressiva selezione ed eliminazione dalla produzione di sostanze ritenute provatamente dannose, secondo quattro fasce di pericolosità (# Cancerogeni; mutageni; tossine riproduttive; # persistenti, bio-accumulabili e tossiche; # molto persistenti e molto bio-accumulabili; # interferenti endocrini).
Tale regolamento è – a detta del WWF – ancora debole, nel garantire un’efficace epurazione dalla produzione di quei prodotti altamente pericolosi,

poiché consente di continuarne l’uso anche qualora siano disponibili alternative più sicure

.

Tornando al discorso del grado di informazione dei cittadini in materia, sempre il Min.Ambiente ha commissionato all’ISPO (sì, proprio quello di Mannheimer!) un monitoraggio (base semestrale) sul livello di sensibilità degli italiani nei confronti dell’ambiente, dal quale sarebbe emerso che tali italiani sono poco informati (e male!).
Dalla stessa pagina:
(http://www.minambiente.it/Sito/comunicati/2005/14_03_05.asp), cito un pezzo …

Italiani poco informati in ambiente. Il 52 per cento, infatti, è per nulla o poco informato sui temi ambientali, contro un 40 per cento abbastanza o molto informato (solo il 3 per cento molto informato). Le maggiori preoccupazioni nei confronti dei problemi ambientali riguardano l’inquinamento dell’aria, il nucleare, la gestione dei rifiuti. Minore attenzione si presta, invece all’inquinamento acustico, all’inquinamento di fiumi e laghi, all’elettrosmog, all’abusivismo edilizio. (…)
Tra le fonti di informazione sui temi ambientali, il primo posto spetta alle tv locali e nazionali (60,1 per cento), seguite da quotidiani e riviste, (39,3 per cento), dalle radio (19,6 per cento).

“I dati ci confermano che finora – ha detto Paolo Togni, direttore dell’Ufficio per la Comunicazione e per le Relazioni con il Pubblico, del Ministero dell’Ambiente – è circolata molta disinformazione in materia ambientale. Il Ministero intende compiere un lungo processo di disseminazione della conoscenza ambientale verso una coscienza ed una consapevolezza condivisa a tutti i livelli istituzionali”. (…)

… e alcune cifre che fanno pensare:

Stato dell’Ambiente in Italia 2005
Il primo Compendio sullo Stato dell’ambiente in Italia esamina nove temi ambientali informando sulla situazione attuale, sulle politiche adottate, sulle leggi approvate, sugli interventi realizzati. Si tratta di uno strumento snello e facilmente consultabile. Ecco alcuni dati contenuti nel Compendio.
Inquinamento acustico – A fine 2003 erano 1.355 i comuni che avevano approvato la classificazione acustica del loro territorio nelle 6 fasce previste (da aree particolarmente protette a aree industriali). In fase avanzata l’attuazione dei decreti che riguardano i limiti acustici per le infrastrutture: sono stati presentati i piani di risanamento delle infrastrutture ferroviarie, mentre per quelle stradali i gestori si stanno attivando. Dal punto di vista della regolamentazione dell’inquinamento acustico, l’Italia è all’avanguardia in Europa: solo la Francia, ad esempio, ha limiti acustici per le infrastrutture.
Mobilità - In 22 anni, dal 1980 al 2001, il traffico annuale di passeggeri nelle aree urbane è passato da 136,4 miliardi di passeggeri chilometro a 307,9, con un incremento del 126%. Le automobili hanno fatto la parte del leone in questo aumento con + 133,7 miliardi di p-Km, mentre c’è stato un decremento di – 4 miliardi p-Km con i mezzi collettivi. Nello stesso periodo anche il traffico merci su gomma è aumentato del 43%. In Italia c’è il record delle auto con 60 autovetture ogni 100 abitanti (record a Roma con 76) contro una media europea di 45. Proprio il trasporto è il principale fattore di pressione per quanto riguarda le emissioni inquinanti in aria. Nelle otto principali città italiane il settore trasporti contribuisce per più del 70% alle emissioni di PM10 e di ossidi di azoto e per più del 95% a quelle di benzene.
Aria – Negli anni la qualità dell’aria in città è mutata con sostanziali miglioramenti per quanto riguarda le concentrazioni dei composti dello zolfo, del monossido di carbonio, del piombo e del benzene. Le criticità attuali riguardano il PM10, l’ozono e il biossido di azoto.
Siti da bonificare - Sono stati censiti 12.797 siti da bonificare (mancano i dati di Piemonte e Abruzzo), in 1.674 la bonifica è in corso, 317 sono stati bonificati ed altri 770 sono stati bonificati con criteri regionali. Dei 50 siti di interesse nazionale, per 48 è in corso la caratterizzazione o la bonifica.
Natura – Nel 2004 è stata realizzata la carta della natura. Negli anni 2002-2004 è aumentata del 21% circa la superficie delle aree marine protette. Nel 2004 sono stati istituiti due nuovi parchi nazionali (Alta Murgia e Val d’Agri) con un incremento dell’1% della superficie protetta.
Acqua – A 10 anni dalla legge 36 di riforma del settore idrico sono 87 (il 96%) gli Ato (Ambiti territoriali ottimali) insediati. I prelievi di acqua avvengono per la maggior parte da pozzi (48,6% del volume complessivo prelevato) e da sorgenti (37,8%). Torino e Cagliari hanno il maggior consumo di acqua per uso potabile.
Rifiuti - Ogni anno in Italia si producono 122 milioni di tonnellate di rifiuti, di cui 29,8 milioni di tonnellate di rifiuti solidi urbani. La raccolta differenziata nel 2003 ha raggiunto quota 21,5%. Tra il 1997 e il 2002 la quota dei rifiuti urbani smaltiti in discarica è diminuita dell’11%. Nel 2003 sono stati inceneriti l’8,8% dei rifiuti urbani.

Lo `sviluppo sostenibile` però può riguardare anche noi, e qualcuno ci ha pensato: basta dare un’occhiata alla “La Strategia Mediterranea per lo Sviluppo Sostenibile”, della quale scriverò nell’articolo #2 …

a presto…
MkF

Note dell’autore:
[1] Convenzione di Aarhus:
http://www.minambiente.it/SVS/aarhus/convenzione/convenzione.htm



 
 

Informazione libera: una serie di incontri a Milano

Posted by Valerio Ravaglia on March 17, 2005
AttivAzione, eventi / Comments Off

L’informazione deve essere libera

In una società che mira a controllare la comunicazione e l’accesso
all’informazione continuano a nascere comunità e progetti che
vogliono impedire che questo possa accadere.

Questi movimenti, utilizzando lo strumento della condivisione dei
saperi, intendono mantenere e diffondere le conoscenze dei singoli
per renderle patrimonio di tutti.

Su questa linea, il collettivo Leolinux [1] in collaborazione con
l’associazione culturale MiLUG [2], hanno elaborato un percorso di
incontri che desiderano stimolare le persone a diventare sostenitori
e membri attivi di questi processi di libertà.

Le serate si terranno allo Spazio Pubblico Autogestito Leoncavallo di
via Watteau n.7 Milano, seguendo questo calendario:

Giovedì 24 Marzo ore 21.30
Sconfiggere il Digital Divide a cura di Simone Sala.
A seguire Hack Night a base di UML curata da Shang.

Giovedì 31 Marzo ore 21.30
Il software non è un aspirapolvere: la direttiva europea
sulla brevettabilità delle idee.
A cura di Stefano Maffulli FSFE/Italia [3]

Giovedì 07 Aprile ore 21.30
Wikipedia, enciclopedia libera in linea [4]
presentata da Alberto Marini.
Blog, Wikis e Blikies con esempi pratici
a cura di Giovanni Biscuolo (Ass. Culturale MiLUG).

Sabato 09 Aprile ore 22.00
Assemblea Pubblica sulle Creative Commons [5] con presentazione
del progetto Critical Music [6]
A cura di LeoLinux con la partecipazione di Marco Marandola,
Reload, S8 Radio e Scarph Records.

A seguire concerto.

[1] http://www.leoncavallo.org/spip/article.php3?id_article=11
[2] http://www.milug.org/
[3] http://www.italy.fsfeurope.org/
[4] http://it.wikipedia.org/
[5] http://www.creativecommons.it/
[6] http://www.leoncavallo.org/critical/



 
 

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L’amarezza del sarcasmo

Posted by Valerio Ravaglia on March 16, 2005
AttivAzione / Comments Off

Non si può certo dire che il modo in cui è stata gestita la vicenda della Direttiva Arlene McCarthy “relativa alla brevettabilità delle invenzioni attuate per mezzo di elaboratori elettronici” abbia contribuito a dare ai cittadini una buona immagine delle Istituzioni europee, diciamo anzi che la percezione è quella di una generale perdita di fiducia nei processi democratici che dovrebbero regolare gli iter legislativi e i rapporti tra gli organi dell’Unione.

Il Consiglio dei Ministri, come è noto, non solo ha non ha preso in considerazione l’ ampio movimento – sostenuto tra l’ altro da 10 milioni di aziende europee – che si è mobilitato in opposizione all’idea di legittimare un regime di brevettazione del software selvaggio in stile statunitense, ma ha cercato almeno in un paio di occasioni di fare passare la direttiva dalla “porta di servizio” ignorando di fatto gli emendamenti e la volontà più volte espressa dall’organo più democratico e rappresentativo della UE, vale a dire il parlamento e generando il forte e probabilmente fondato sospetto, di una eccessiva influenza da parte della lobby delle major del software che, come noto, sono prevalentemente americane .

Ecco allora il duro comunicato della FSF Europe dove tra l’ altro si legge: “La posizione ideologica della Commissione Europea e del Consiglio ha impedito un confronto democratico con il Parlamento Europeo, che aveva pure richiesto all’unanimità alla Commissione di elaborare un nuovo testo.” ed ancora, “«La Commissione Barroso e il Consiglio hanno umiliato il Parlamento Europeo e vari parlamenti nazionali. Probabilmente sono stati violati gli stessi regolamenti del Consiglio. Stiamo verificando la possibilità di appello agli organi di controllo delle istituzioni europee». Fino ad arrivare a chiedersi – come ha fatto in questa lettera al Consiglio la FFII (Foundation for a Free Information Infrastructure) – cosa sia davvero successo Lunedi 7 Marzo 2005 in sede di “Riunione per la competitività”.

Più di queste posizioni ufficiali da parte di organizzazioni che da sempre si oppongono alla direttiva, è dal popolo della rete che arrivano le indicazioni di quanto l’ operato del Consiglio Europeo abbia creato una pericolosa rottura tra i cittadini e le istituzioni. In rete si sottolinea la paura che L’ Europa si trasformi nell’ Unione delle Banane, un volantino afferma che ormai le leggi in Europa si possano comprare e si annuncia un’ offerta promozionale: “Per un certo periodo, limitato, la presidenza lussemburghese del Consiglio UE consentirà a qualunque corporation americana di far applicare le proprie strategie ovunque nell’Unione Europea. Sarai finalmente in grado di schiacciare i concorrenti in un attimo e guadagnare un mercato enorme!” e il LUG di Pistoia annuncia con tristezza i “funerali della democrazia europea”.

Dal momento che le leggi possono essere comprate, ecco comparire la provocatoria iniziativa di Mikko Rauhala, system administrator dell’ Univeristà Helsinki, il quale sul proprio sito afferma senza mezzi termini: “Ognuno ha il bisogno di avere un hobby. Il mio è dare tangenti a funzionari corrotti”. Secondo Rauhala l’ ultima possibilità per evitare i disastrosi effetti della direttiva potrebbe essere quella di consegnare “Bustarelle contro la brevettabilità del software” perchè “è chiaro che il solo modo per fermare la marea è di usare gli stessi metodi che sembrano usare le grandi aziende: il buon vecchio metodo della democrazia del denaro: “un euro, un voto”.

“Quindi ho organizzato questa raccolta di impegni a finanziare le bustarelle necessarie per il voto contro la direttiva sulla brevettabilità del software. Io non raccolgo denaro, ma solo l’impegno di qualunque persona che sia pronta a inviare l’importo di sua scelta direttamente alla Presidenza del Consiglio Europeo, alle seguenti condizioni:

.La Presidenza ritirerà la proposta di Direttiva approvata il 7 Marzo 2005 (approvata contro le regole del Consiglio: quì un resoconto in inglese).

.La Presidenza sottoporrà come nuova proposta il testo approvato in seconda lettura dal Parlamento Europeo senza alcuna modifica.

Ora queste richieste potrebbero sembrare contrarie alle regole dell’Unione Europea, così come antidemocratiche, ma ammettiamolo, queste subdole mancanze non sono mai state un problema per la stimata Presidenza. Se la Presidenza non è in grado di violentare il resto del Consiglio (o la Commissione, o chiunque altro sia coinvolto) fino a sottomettersi, può, a sua discrezione, distribuire le bustarelle in modo da ottenere l’effetto desiderato (in fin dei conti sono soldi della Presidenza).”

Nelle parole del professionista di Helsinki, l’ amarezza e la delusione vengono a fatica coperte dall’ ironia, ma l’ iniziativa, a poche ore dal suo lancio, sembra raccogliere un sorprendente numero di adesioni.

E’ il popolo della rete che ancora una volta, a suo modo, cerca di fare sentire la propria voce là, dove i nostri rappresentanti democraticamente eletti, diciamocelo, piegandosi di fronte agli interessi della potente lobby delle multinazionali statunitensi, non difendono la piccola e media impresa europea, i singoli sviluppatori, la cultura, il progresso scientifico, i cittadini. In altre parole, stanno fallendo l’ obbiettivo.

Per approfondire:

http://www.italy.fsfeurope.org/projects/swpat/swpat.it.html
http://swpat.ffii.org/
http://www.nosoftwarepatents.com/it/m/intro/index.html
http://www.softwarelibero.org/documentazione/brevettisw.shtml

Le vicessitudini della direttiva su brevetti software seguita da Punto Informatico:
http://punto-informatico.it/archivio/tnotizie.asp?sel=0&sand=brevetti+direttiva



 
 

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Deputados aprovam liberação dos transgênicos

Posted by Marco Frattola on March 13, 2005
ambiente / Comments Off

Na contramão de manifestações contrárias ao plantio dos alimentos transgênicos, a Câmara dos Deputados aprovou ontem, 2 de março, a Lei de Biossegurança, que regulariza a produção de Organismos Geneticamente Modificados (OGM). O projeto recebeu 352 votos favoráveis e 60 negativos e dá à CTNBio poderes para liberação do plantio e comercialização desses produtos. Em janeiro, o Governo Federal já havia liberado a safra transgênica de 2005 através da Medida Provisória 223. Motivado pela pressão de grupos interessados na pesquisa com células-tronco, tema que divide a Lei com os transgênicos, o presidente da Câmara, Severino Cavalcanti (PP), colocou a matéria para votação.
 

Não existem testes que comprovem a segurança dos transgênicos em relação ao meio ambiente e ao consumo humano, porém, já foi comprovado que a abundante quantidade de herbicidas usados em plantações transgênicas contaminam os lençois freáticos e os solos. A diversidade de sementes também está em risco. Os grãos geneticamente modificados desenvolvem imunidade, exigindo doses mais fortes, prejudicando mais o meio ambiente e levando a uma uniformização das sementes, que terão cada vez mais as mesmas características. A argumentação de que o aumento na produção dos alimentos, em consequência dos transgênicos, poderá acabar com a fome também é rebatida. De acordo com a Organização para Agricultura e Alimentação, órgão ligado a ONU, existem 826 milhões de pessoas que chegaram ao nível mais elevado de fome, enquanto 32% da produção de alimentos cresceu nos últimos anos.
 
O interesse em aprovar os transgênicos, para organizações que se opõem ao seu uso, é baseado na participação no agronegócio de exportação – atualmente inclinado para a indústria da transgenia.
 
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© Copyleft http://www.midiaindependente.org:
É livre a reprodução para fins não comerciais, desde que o autor e a fonte sejam citados e esta nota seja incluída.

la traduzione italiana a cura di Ivana Traversim:

La Camera dei Deputati da il via libera agli OGM. – Brasile 03/03/2005

Nella direzione opposta alle manifestazioni di opposizione alla coltivazione dei cibi transgenici, il 2 marzo, la Camera dei Deputati ha approvato la legge sulla biosicurezza – Lei de Biossegurança – che autorizza la produzione e l’ uso degli organismi geneticamente modificati (OGM).

Il progetto ha ricevuto 352 voti favorevoli e 60 contrari e assegna alla CTNBio (Ndt: Consiglio nazionale di Biosicurezza, composto dai rappresentanti di undici ministeri e direttamente legato alla Presidenza della Repubblica) il potere decisionale per quanto riguarda la regolamentazione della coltivazione e il commercio di tali prodotti.

A gennaio, tramite il provvedimento provvisorio 223, il governo brasiliano aveva già liberalizzato la produzione transgenica del 2005.

Le pressioni dei gruppi con interessi nel campo della ricerca sulle cellule staminali embrionali, argomento che fa parte della legge sulla Biosicurezza, ha fatto in modo che il nuovo presidente della Camera, Severino Cavalcanti (PP), mettesse il tema in votazione.

Non esistono test sperimentali che possano affermare la sicurezza degli organismi transgenici, sia per quanto riguarda l’ ambiente, sia per il consumo, però, è già stato provato che la grande quantità di erbicida impiegato nelle coltivazioni transgeniche contamina i lenzuoli freatici e i terreni.

La nuova legge mette a rischio anche la diversificazione delle semenze. I semi geneticamente modificati sviluppano più immunità, esigendo così dosi sempre più forti di agrotossici, mettendo in pericolo sempre più l’ ambiente e causando un aumento nell’uniformizzazione delle sementi, che diventano ogni volta più omogenee e con le stesse caratteristiche.

Anche la tesi secondo la quale l’ aumento della produzione alimentare, come conseguenza delle coltivazioni transgenice, possa porre fine alla fame nel mondo è in discussione.

Secondo l’ Organizzazione per la Agricultura e Alimentazione, organo legato all’ ONU, mentre negli ultimi anni la produzione alimentare è cresciuta del 32%, esistono 826 milioni di persone per le quali il problema della fame rimane al livello più critico.

Secondo le organizzazioni che si oppongono all’ uso delle coltivazioni transgeniche, l’interesse nella loro approvazione, è dovuto alla partecipazione nell’ agribusiness di esportazione – attualmente molto incline verso l’ industria biotech.



 
 

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“Join the Fellowship and protect your freedom!”

Posted by Marco Frattola on March 01, 2005
fsf / fsfe / Comments Off

“Join the Fellowship and protect your freedom!”

Fellowship programme of FSFE launched to defend freedom in the digital
age.

“We stand up to protect our freedom to shape and participate in a
digital society that respects liberty and privacy.” With this slogan,
the Free Software Foundation Europe (FSFE) started its fellowship
program at the FOSDEM fair for Free Software last weekend in Brussels.

The resistance against software patents has shown that it is possible
to change things, but it has also shown that we need to do more. While
we were and still are defending ourselves against software patents,
other issues — old and new — could not be addressed as they should
have been.

“Global players aiming to spread their monopolies and business-models
are excerting influence on many levels through technology, legislation
and money.”, Stefano Maffulli, Italian representative of FSFE says and
concludes: “If our freedom is to be preserved, we need more shoulders
to support the work and more people to raise their voice.”

Fellowship comes at EUR 120,- (EUR 60,-) per year. All Fellows receive
a login on the Fellowship portal, a site to meet, communicate and
cooperate. Fellows can write blogs, share experience in forums and
remain informed about the latest news. Through this approach, it is
possible to bridge initiatives and people to stand united and
raise our collective voice. In addition, all fellows receive an email
alias @fsfe.org, a visible sign of their connection to the Free Software
Foundation Europe.

As a practical feature to strengthen their privacy and security, all
Fellows receive a unique, personalised OpenPGP compliant SmartCard
programmed and handled by Werner Koch, author of GnuPG and Head of
Office of the FSFE. With this SmartCard, all Fellows can communicate
securely and privately through digital signatures and encryption.
In addition, this protects your logins and data on disk, among other
things.

“This card is a a state-of-the-art hardware token for many different
applications, such as encrypting your email. Through this card, we put
the power of protecting data and privacy into the hands of all our
Fellows. We seek to make this power available to all, raising
awareness for privacy and security issues”, Werner Koch explains.

“In the past years, we have worked to the peak of our abilities and
beyond. We have seen that we can make progress, but also we had to
realise that the battle has only just begun. Defending our collective
freedom is something we need to do together. Consider this your call to
arms,” says Georg Greve.

Please join the Fellowship at http://www.fsfe.org/

About the Free Software Foundation Europe:

The Free Software Foundation Europe (FSFE) is a charitable
non-governmental organisation dedicated to all aspects of Free
Software in Europe. Access to software determines who may participate
in a digital society. Therefore the Freedoms to use, copy, modify and
redistribute software – as described in the Free Software definition-
allow equal participation in the information age. Creating awareness
for these issues, securing Free Software politically and legally, and
giving people Freedom by supporting development of Free Software are
central issues of the FSFE. The FSFE was founded in 2001 as the
European sister organisation of the Free Software Foundation in the
United States.

Further information: http://www.fsfeurope.org

When you would like to receive our press releases regularly please
subscribe to our mailinglist at
http://mail.fsfeurope.org/mailman/listinfo/press-release.
Thank you very much for your interest.


Joachim Jakobs
Press Speaker – FSF Europe (http://fsfeurope.org)
Heinrich-Heine-Str. 3, D-67134 Birkenheide (Tel: +49-179-6919565)

(Mon Feb 28 02:21:02)



 
 

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SUN strizza l’occhio al Governo brasiliano.

Posted by Valerio Ravaglia on February 15, 2005
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Carta Aberta ao Sr. Presidente da República Federativa do Brasil

Ilmo. Presidente da República Federativa do Brasil
Sr. Luis Inácio Lula da Silva

Caro Presidente Lula:

Nós da Sun Microsytems acompanhamos com especial atenção e otimismo a sua
participação no Forum Social Mundial, realizado na cidade de Porto Alegre,
Brasil, e no Forum Econômico Mundial, em Davos, na Suíça, durante a última
semana de Janeiro.

Nós consideramos as suas iniciativas governamentais voltadas à inclusão
digital como corajosas e sábias. Nós aplaudimos a sua adoção de plataformas
de padrões abertos e software livre, e concordamos firmemente que tal
inovação permite que todos os setores da população, e não apenas os
privilegiados e influentes, tenham acesso a auto-determinação e
independência.

Uma rede aberta e software livre são a base para oportunidades iguais, e o
seu compromisso é um alerta para o mundo ver que o Brasil pretende
desenvolver suas próprias soluções tecnológicas, suas próprias competências
e sua própria indústria.

A Sun Microsystems, com raízes na Universidade de Stanford, é o maior doador
mundial de código fonte para a comunidade mundial de software livre. Do
OpenOffice e StarOffice, do OpenSolaris ao sistema operacional Solaris, e do
trabalho pioneiro com o sistema Java Desktop System, baseado em Linux.

Nós acreditamos na inovação, e nós acreditamos na liberdade de escolha. Está
muito claro que dividimos esta crença com você e com o Brasil.

Por favor, aceite os nossos melhores votos de estima.

Cordialmente,

Jonathan Schwartz
Presidente,
Sun Microsystems Inc.

::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

Traduzione italiana a cura di Ivana Traversim e Valerio Ravaglia.

Lettera aperta al Sig. Presidente della Repubblica Federale del Brasile.

Ill.mo Presidente della Repubblica Federale del Brasile
Sig. Luis Inácio Lula da Silva

Caro Presidente Lula:

Noi della Sun Microsytems abbiamo seguito con speciale attenzione e
ottimismo, la sua partecipazione al Forum Social Mundial, che si è svolto in
Porto Alegre – Brasile, e al Forum Mondiale dell’ Economia, in Davos –
Svizzera, durante l’ ultima settimana di Gennaio.

Consideriamo le sue iniziative governative rivolte all’ inclusione digitale
come coraggiose e saggie. Applaudiamo la sua adozione delle piattaforme a
standard aperti e del software libero e concordiamo appieno sul fatto che
tale innovazione permette a tutti i settori della popolazione, e non solo a
quelli priviligiati e influenti, di avere accesso alla auto determinazione e
alla indipendenza.

Una rete aperta e il software libero, sono la base per le pari opportunità e
la sua transazione è un segnale che mostra a tutti come il Brasile pretenda
sviluppare le sue proprie soluzioni tecnologiche e una sua propria
industria.

Sun Microsystems, che ha le sue radici nell’ Università di Stanford, è il
maggior contribuente di codice aperto per la comunità mondiale del software
libero. Con Openoffice e StarOffice, da OpenSolaris al sistema operativo
Solaris e con il lavoro pioneristico del sistema Java Desktop System basato
su Linux.

Noi crediamo nell’ innovazione e crediamo nella libertà di scelta. E’
evidente che condividiamo queste convinzioni con lei e con il Brasile.

La preghiamo di accettare la nostra dimostrazione di stima.

Cordialmente,

Jonathan Schwartz
Presidente,
Sun Microsystems Inc.



 
 

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Microsoft vs Amadeu – Carta Maior

Posted by ivanat on July 10, 2004
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Traduzione di Ivana Traversim e Valerio Ravaglia

L’obiettivo di Microsoft, il personale del governo, ha il sostegno di 10.000 persone.
(Articolo originale)


In sole tre
settimane 10.000 persone hanno firmato la petizione in solidarietà al Presidente dell’Istituto Nazionale di Tecnologia dalle Informazioni, Sérgio Amadeu.
La risposta eloquente che la Microsoft ha ricevuto, ha sorpreso persino l’obiettivo stesso della manovra.

È stato un torrente sorprendente di solidarietà”, ha dichiarato Sérgio Amadeu.
L’iniziativa della Microsoft brasiliana si è sbriciolata. Amadeu non si è presentato a dare spiegazioni ufficiali nelle 48 ore stabilite dalla Giustizia Federale. La società di Bill Gates, che persevera nell’ingaggiare stupide battaglie a causa dell’iniziativa del governo Brasiliano di incoraggiare l’adozione del software libero, ha evitato di dare un seguito al caso. La Microsoft ha esaurito i 3 mesi di tempo che aveva per esibire le prove (17 di giugno) dopo la pubblicazione del testo nell’edizione della rivista Carta Capital (17 di marzo).
Nella nota che ha divulgato un giorno dopo la fine del termine per la formalizzazione delle prove contro il presidente dell’ITI, la Microsoft brasiliana ha semplicemente dichiarato che “vorrebbe mettere in evidenza che i rapporti di rispetto e collaborazione con il governo Brasiliano per lo sviluppo educativo, sociale ed economico, risultano compromessi
L’azienda ha anche ricordato che da 14 anni in Brasile, sostiene 450000 posti di lavoro, paga 1 bilione(R$) di tasse e “ha un accordo a lungo termine con il paese”. La Microsoft ha aggiunto nella nota: “sappiamo che il Brasile ha la libertà di scegliere la tecnologia migliore per le sue necessità” e “siamo orgogliosi di poter competere con la nostra tecnologia, che nelle analisi oggettive saprà dimostrare il suo valore ai clienti”.
L’episodio ha dimostrato come non sia una questione personale. Siamo molti e la lotta per la libertà della conoscenza è irreversibile”, ha affermato Amadeu.

Oltre alla petizione che circola su Internet, l’azione legale intrapresa da Microsoft ha motivato le diverse iniziative a sostegno di Amadeu, dalla creazione di gruppi virtuali alla confezione di T-Shirt, fino alle conferenze nel Congresso Nazionale – deputati Serys Slhessarenko (PT-MT) e Sérgio Miranda (PCdoB-MG).
Non ho risposto davanti alla giustizia, ma la mia difesa è stata fatta in rete, con i contributi dei militanti del software libero di tutto il mondo” ha affermato scherzando il presindente dell’ITI.
Secondo Tiago Bortoletto Vaz, l’autore della petizione in difesa di Sérgio Amadeu del 16 di giugno in Internet, il “modello collaborativo sostenuto da forti ideali è fondamentale in questo tipo di azione“.
Nel momento in cui la petizione è stata pubblicata, molte persone sono entrate in contatto offrendo collaborazione. Alcune si sono offerte per l’aiuto nelle correzioni ortografiche del testo, altre hanno collaborato con traduzioni in inglese, spagnolo, tedesco ed francese[e Italiano ndt]
In generale si sentivano offese dall’ ingerenza di un’azienda americana (anche indirettamente) nelle decisioni che competono al Governo Brasiliano. Questo è stato il clima creato da Microsoft“.
Al momento della pubblicazione di questo reportage la petizione che, come dice il testo della presentazione: “raccoglie le persone che credono davvero in progetti seri di inclusione sociale, governi (principalmente in Brasile) che non possono tollerare una azienda americana che tenta di minacciare i progetti di integrazione sociale e tecnologici di una nazione in processo di sviluppo”, ha registrato un adesione minore soltanto a 6 petizioni precedenti, vale a dire:
- 187.000 firme contro i gruppi che predicano l’odio islamico nella comunità virtuale internazionale Paltalk, che
consiste in un programma di messagistica istantanea audio-video
- 144.000 firme al canale televisivo Nickelodeon per chiedere il ritorno del cartone animato “Zim l’ Invasore”, tolto della programmazione nel 2002
- 36.000 firme hanno chiesto che il segretario alla Difesa USA, Donald Rumsfeld, allontani Rush Limbaugh, che conduce un programma radio delle Forze Armate degli Stati Uniti d’America, trasmesso tutti i giorni per un’ora ai soldati americani che sono all’estero. [Per avere un'idea, Limbaugh ha affermato nel suo programma che i militari americani che hanno commesso gli abusi nella prigione di Abu Ghraib stavano solo “piacendo”, quanto lo show di una “premiazone della MTV” (Music Television)”].
- 28.000 firme per il ministro delle Città, Ordenamento del Territorio e l’Ambiente del governo di Portogallo, chiedendo più attenzione allo stato di degradazione del Parco Nativo Alentejano e Costa Vicentina.
- 12.000 firme per i sostenitori di Harry Potter che chiedono alla Warner Bros. di non condensare il quarto libro in un film di 2 ore e mezza mentre ne vorrebbero almeno 3 ore e mezza.
- 12.000 firme nella difesa del prestito libero nelle biblioteche pubbliche del Portogallo contro una risoluzione della Comunità Europea.



 
 

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