Brasile: solo software libero per “connettere” i PC.

Posted by Valerio Ravaglia on April 14, 2005
software libero

Come molti di voi sapranno, nei mesi scorsi il governo presieduto da Luis Ignacio Lula da Silva, ha varato un piano di aiuti per le persone con meno facoltà economiche per l’ acquisto di Personal Computer e relativa connessione ad Internet. Secondo i dati più recenti infatti, in Brasile, la popolazione che dispone di un Personal Computer connesso ad Internet non raggiungerebbe il 10%, mentre su base annuale, gli elaboratori venduti non raggiungono il milione di unità.

Con un impegno di circa 70 milioni di euro in agevolazioni fiscali per le case produttrici di PC nazionali, il Governo brasiliano vuole arrivare a mettere a disposizione delle macchine equipaggiate di processore AMD da 2,2 Ghz, 128 MB di RAM, HD 30Gb, CD-ROM e monitor 15″ al costo di 1.400 reais, l’ equivalente di circa 400 euro. Con l’ aggiunta della possibilità di rateizzare il pagamento con interessi molto bassi e con accordi stipulati con i principali provider del paese, per fornire la connessione ad Internet a prezzi vantaggiosi, l’ obiettivo del Governo è quello di raggiungere la distribuzione di 1 milione di calcolatori, in pratica, di raddoppiare la vendita dei personal computer nel paese, con una movimentazione del mercato informatico brasiliano per circa 400 milioni di euro.

Cifre di questa portata hanno ovviamente attratto l’ attenzione di Microsoft che, in alternativa alle soluzioni software inizialmente previste basate su piattaforme libere (come ad esempio una distribuzione brasiliana di GNU/Linux denominata “Kurumin” ), ha proposto l’ adozione di una versione ridotta nelle funzionalità di Windows XP, la “Starter Edition”[1] – [2] appositamente studiata per i paesi in via di sviluppo come Indonesia, Malaysia e Thailandia, dove viene commercializzata al prezzo di 36 dollari per postazione. Il coordinatore del programma “PC Conectado” Cezar Alvarez assieme ai suoi analisti, hanno tuttavia ritenuto la versione di Windows proposta estremamente limitata nelle funzionalità, in quanto mancante di importanti servizi presenti nella versione standard di Windows XP, come la possibilità di eseguire più di 3 applicazioni contemporaneamente o le funzioni di networking che in questa versione risultano artificiosamente limitate.

Il Governo Brasiliano, che come è noto, ha da tempo inziato un progetto per l’ adozione del software libero nella pubblica amministrazione[3] , oltre che programmi per l’ inclusione digitale rivolti alle persone e alle zone più povere del paese, si è trovato a dover dibattere a lungo l’ argomento tra le posizioni di chi sosteneva la soluzione Windows perchè più diffuso e conosciuto e per una sua presunta maggiore facilità di utilizzo e le posizioni di chi, invece, sostiene la necessità dell’ utilizzo esclusivo di software a codice aperto, ai fini della diffusione della conoscenza, della preparazione e della indipendenza informatica del paese.

In questo contesto si è improvvisamente inserita l’ autorevole voce del MIT Media Lab (Massachusetts Institute of Technology) [4] che, da quanto riportato dall’ agenzia Reuters in una lettera indirizzata direttamente al Presidente Lula, avrebbe fortemente caldeggiato la scelta del software libero. Nella missiva firmata dal Direttore del Media Lab Walter Bender, si legge “In contrapposizione all’ impiego di versioni limitate di costosi programmi proprietari, consigliamo l’ adozione di software libero di alta qualità.”, “Il software libero è di gran lunga migliore in termini di costi, potenza e qualità”. Nella comunicazione Vengono poi sottolineati i fattori sociali e culturali del codice aperto, che costituiscono uno degli aspetti più importanti e degli obiettivi della iniziativa stessa del Governo brasiliano: ”
“L’open source è utile non soltanto come esempio per la programmazione delle idee e la sua implementazione, ma anche per far crescere la comunità di sviluppatori in quanto strumento sociale accessibile per l’apprendimento e la pratica comune”, “”Se il codice sorgente è proprietario, risulta non accessibile alla maggioranza delle persone e finisce con il rubare alla popolazione un modo per imparare e per lavorare”.

E’ evidente che per il big di Redmon una tale presa di posizione, da parte di uno dei più importanti centri di ricerca ICT a livello mondiale, ha avuto l’ effetto di un calcio di rigore subito nei tempi supplementari. Infatti, successivamente alla presentazione ufficiale da parte di alcuni rappresentanti della multinazionale statunitense della versione ridotta di Windows, la questione della scelta del sistema operativo sembra essersi definitivamente chiusa.

Sérgio Amadeu da Silveira, che ha partecipato all’ incontro, ha dichiarato che la soluzione presentata da Microsoft è stata ulteriormente ritenuta insufficente e che: “Il PC Conectado proposto dal Governo verrà equipaggiato solo con software libero”.

Per l’ avvio definitivo del programma rimangono soltanto da definire nel dettaglio i termini finanziari dell’ operazione. La proposta iniziale prevedeva un prezzo massimo per la vendita di 1400 reais, al quale lo Stato Federale contribuisce con 200 reais per arrivare ad quindi ad un costo finale per i cittadini che corrisponde a circa 350 euro. Il pagamento dell’ importo potrà essere dilazionato in 24 rate alle quali verrà applicato un tasso di interesse oscillante tra un minimo dell’ 1,5% ad un massimo del 2% ma in ogni caso l’ importo della rata non dovrà superare i 50 reais mensili. Il governo stà ipotizzando di poter ulteriormente migliorare le condizioni di vendita del “PC Conectado” riccorrendo al “Fundo de Amparo ao Trabalhador (FAT)”.

Il Brasile, con i suoi 170 milioni di abitanti, rappresenta la principale economia del continente sudamericano e con le scelte effettuate negli ultimi anni non possiamo che concordare con il commento apparso sul New York Time: “Brasile: il più grande e migliore amico del software libero”.[5]

Fonti:

Software Livre – Brasil
Il MIT chiede Free Software per le famiglie brasiliane

La Rivoluzione digitale di Lula, ma è già scontro sul software
Brasile: il software è povero ma bello. E soprattutto libero
Lula, scegli l’open source: parola del Mit
Sistemi liberi, il Mit scrive a Lula

L’open source e le pubbliche amministrazioni

Note:

[1] Microsoft Windows XP Starter Edition Fact Sheet
[2]
Windows Xp Starter Edition: troppo povero per essere vero

[3] La scelta dell’ esecutivo brasiliano di dare preferenza alla soluzioni informatiche basate sul software libero è già stata in passato causa di forti tensioni tra l’ azienda americana e il Presidente dell’Istituto Nazionale di Tecnologia dell’ Informazione (ITI) del Brasile, Sérgio Amadeu da Silveira, che aveva definito come “una inaccettabile ingerenza da parte di una azienda privata nell’ amministrazione di un governo di uno stato libero e democraticamente eletto”, la scelta di Microsoft di distribuire pacchetti software gratuitamente nelle pubbliche amministrazioni e nelle scuole brasiliane, e più precisamente, come la prima dose di droga distribuita dagli spacciatori e per questo fu oggetto di denuncia per diffamazione da parte di Microsoft. La corporation, probabilmente a causa del forte sostegno ricevuto da Amadeu dallo stesso Governo Brasiliano nonché dalla comunità internazionale del software libero, ritirò in seguito la denuncia:

Microsoft cita Sergio Amadeu
Comunicato stampa di SERGIO AMADEU: “Il futuro è libero”
Vittoria! La Microsoft abbandona azione legale contro Amadeu

[4] MIT Media Lab: Il prestigioso laboratorio per gli strumenti di comunicazione del Massachusetts Institute of Technology (MIT) del Professor Nichola Negroponte

[5] Brazil: Free Software’s Biggest and Best Friend

By TODD BENSON (NYT)
ABSTRACT – Brazilian government of Pres Luiz Inacio Lula da Silva looks poised to take its free software campaign to masses; plans to roll out much ballyhooed progam by end of April called PC Conectado, or Connected PC, aimed at helping millions of low-income Brazilians buy their first computers; progam may end up offering computers with only free software, including operating system, handpicked by government instead of giving consumers option of paying more for, say, basic edition of Microsoft Windows

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