Riportiamo il comunicato stampa dei Verdi Lombardia, apparso su Punto Informatico, in merito alla situazione dell’informatica della Pubblica Amministrazione lombarda:
“L’informatica in Lombardia fa latte da tutte le parti. E non ce ne vogliano i produttori indipendenti e i professionisti che con competenza lavorano nel settore informatico, ma è evidente che nell’approvvigionamento di software da parte della Pubblica Amministrazione lombarda qualcosa non funzioni.
Speravamo che con il 2006 si fosse chiuso l’annus horribilis dell’informatica in Regione Lombardia. Ricordiamo il caso Kamasutra, il virus che l’anno scorso bloccò per alcuni giorni l’intero sistema informatico del comune di Milano, e il blocco dei server, sempre a causa di un virus, della Regione Lombardia lo scorso agosto e per l’intero mese.
Apprendiamo invece che il 2007 comincia sotto i peggiori presagi. Per un errore informatico, dice l’Assessore Beccalossi, sono stati erogati contributi anche a coloro che non ne avevano diritto, a compensazione delle “multe latte” non pagate: un evidente danno per i produttori di latte in regola e per tutti i cittadini. Sempre l’Assessore dice che l’errore è stato nell’incrociare due banali data base. Ci domandiamo quale sia il grado di standardizzazione nell’utilizzo del software tra gli enti della Pubblica Amministrazione, dal momento che se due data base non si parlano la stessa lingua, siamo di fronte a una difficoltà grave.
Ben venga quindi l’iniziativa del Presidente della IV commissione Saffioti che su proposta mia e del Tavolo Regionale “Politica del Software” avvierà un percorso di audizioni al fine di arrivare a un progetto di legge per l’utilizzo dei formati aperti e la promozione del software libero. In Lombardia e, soprattutto, nella pubblica amministrazione lombarda c’è tanto bisogno di aprirsi al mercato e smantellare i monopoli. Forse e finalmente i cittadini potranno avere qualche garanzia in più sulla gestione informatica della cosa pubblica.
Una nota a margine che a questo punto diventa importante: speriamo che la gestione dei dati sensibili contenuti nella carta sanitaria questi errori non avvengano mai. In quel caso non si tratterebbe di denaro ma della privacy di tutti i cittadini.
Marcello Saponaro
consigliere regionale dei Verdi”