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[FSFE] “Microsoft offre una mela avvelenata” – “Le lodi si sono rivelate premature

Posted by Marco Frattola on January 27, 2006
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La Free Software Foundation Europe (FSFE) critica l’offerta di
Microsoft di pubblicare il codice sorgente invece dei protocolli.

Georg Greve, Presidente della FSFE spiega: “La Commissione Europea ha
chiesto a Microsoft di pubblicare i propri protocolli per consentire ad altri di scrivere software interoperabile, in modo da ristabilire la concorrenza. Non sembra quello che è accaduto, visto che i termini in cui i protocolli sarebbero stati resi disponibili sono quantomeno oscuri. Quello che è stato fatto è invece la pubblicazione di codice sorgente, cosa che non era richiesta”
.

In un comunicato stampa Microsoft ha annunciato ieri “di licenziare
tutto il codice sorgente di Windows Server”
, e questo sottolineerebbe la
volontà di Microsoft di rispettare le condizioni chieste dalla
Commissione.

Secondo la FSFE, questo comportamento non è di alcun aiuto, ma anzi
causerebbe ulteriori problemi. Carlo Piana, legale della FSFE spiega:
“Questo ‘impegno’ è avvelenato; esso peggiora ulteriormente la
situazione per il software libero, visto che Microsoft detiene i diritti
d’autore su quel codice sorgente: gli sviluppatori che leggessero il
codice non potrebbero reimplementarlo sotto forma di software libero,
per timore di incorrere in una violazione del diritto d’autore”
.

Piana prevede che potrebbe accadere anche di peggio: “Microsoft potrebbe
tentare di soffocare la concorrenza tramite azioni di violazione di
diritto d’autore, sostenendo che gli sviluppatori ‘potrebbero’ aver
letto il codice sorgente”
.

Georg Greve aggiunge: “Infatti. Come potrebbero gli sviluppatori
scrivere software interoperabile senza leggere il codice sorgente, visto
che le specifiche dei protocolli non sono disponibili? Chi mangia quella
mela si avvelena col loro copyright”
.

Dopo aver dato il benvenuto alle nuove licenze “Shared Source” di
Microsoft, che hanno migliorato in modo sostanziale le precedenti
pratiche di licenza, la FSFE aveva concesso a Microsoft il beneficio del
dubbio.

“Ma ora sembra chiaro che questo era solo l’ennesimo stratagemma di
marketing: ieri Microsoft si è comportata come un rapinatore che,
richiesto di deporre la pistola, vi lancia contro una granata. Le nostre
lodi si sono rivelate premature, viste in retrospettiva”
conclude Greve.