Archive for May, 2005

Libertà individuale ed egoismo collettivo

Posted by Marco Frattola on May 19, 2005
AttivAzione, software libero / No Comments

Il post [0] che di seguito vado a citare, mi ha fatto molto riflettere su come (una volta di più), dal messaggio del software libero, si arrivi rapidamente a
trattare di libertà a 360 gradi:

Marco Milanesi <kpanic @ muppetslab.org> wrote:


ciao _______, ti ringrazio per l’intervento.
secondo me il punto è la
tutela della libertà di tutta la società, non solo quella del singolo.


quindi i BSD non garantiscono la libertà della società, ma del
singolo IMHO. dato che la mia idea di società non è egoistica,
abbraccio sicuramente il copyleft.

[...]

però quando si ha un ruolo così importante, come quello di Linus
Torvalds, nella comunità allora le tue scelte diventano globali, non
singolari.

se leggo su un dizionario la definizione di libertà [1]
riesco a collegarla poco a qualche concetto comunitario: nella maggioranza delle definizioni (ma non in tutte) risulta un concetto legato all’individuo

secondo me, queste concezioni, sono l’eredità storica di un mondo che
solo nel secolo scorso è riuscito a dare una dimensione individualista
all’impostazione della vita quotidiana, come estrema reazione [2] a
secoli di società in cui democrazia e diritti del singolo non erano
minimamente concepiti [3], ed alcuni gruppi elitari/oligarchici comandavano su una massa indistiguibile di creature pressoché senza diritti

fatto salvo che non voglio certo rivoluzionare il significato della
parola libertà [4], forse il vero nemico di oggi (e non mi riferisco solo al
software) non è tanto la “schiavitù(che nell’ambito del sw, si traduce
in “proprietario”)
che si oppone alla “libertà“, ma l’egoismo

la libertà è un requisito indispensabile
ma ci vorrebbe perfino un movimento del software “altruista“, anche se
questo aggettivo, in italiano, rende poco in qualità di contrario del termine egoismo (che è
un lemma più forte e carico di significati)

meditiamoci sopra…

Note:
[0] thread passato sulla mailing-list del LUGPiacenza, in seguito alla vicenda di Torvalds con BitKeeper (leggansi “No More Free BitKeeper” e “RMS: BitKeeper bon-voyage is a happy ending“)
[1] http://www.demauroparavia.it/63458 oppure http://www.garzantilinguistica.it/interna_ita.html?sinonimi=0&exact=true&parola=40602
[2] dico “estrema” perchè penso che ormai siamo arrivati all’esasperazione dell’individualismo stesso
[3] ed è proprio la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, che ci piace tanto, a costituire un punto cardine della svolta della società moderna in tal senso
[4] oggi, troppo spesso, nascono diatribe tra schiere di persone che si lamentano sul significato di alcune parole che va mutando… queste persone dimenticano due cose: a) la lingua è uno strumento in continua evoluzione e segue usi e costumi del popolo che la parla; b) potrebbero impegnare le loro parole per scopi migliori e non per cause perse

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(Brevetti Sw) Eventi di fine maggio e giugno 2005

Posted by Marco Frattola on May 18, 2005
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Brussels - 2005 June 1st

La conferenza di Bruxelles del primo giugno è organizzata da FFII, CCIA ed alcuni europarlamentari.
La partecipazione è gratuita ma è necessario pre-registrarsi.
La mattina si svolgerà in una sala del Parlamento Europeo, nel pomeriggio all’hotel Renaissance.
Il programma lo potete trovare qui (PDF).

Per i giorni successivi, sempre a Bruxelles, sono organizzati altri convegni, tra i quali ricordiamo quello del 2 giugno: “Free Software and Software Patents” (c/o Parlamento Europeo), organizzato dal Partito dei Verdi Europeo, interverrà tra gli altri anche Richard M. Stallman.

Per quanto riguarda l’Italia, ricordiamo l’importante convegno “LA DIRETTIVA EUROPEA SUI BREVETTI SOFTWARE” che si terrà, giovedì 26 maggio 2005, al Dipartimento di Informatica dell’Universita` degli Studi di Verona, nel quale interverranno Ante Wessels di FFII e un rappresentante della Zucchetti Spa.

Per un quadro generale degli eventi: Upcoming Events – Conferences on Software Patenting (FFII)

Proprio nell’ultima settimana di maggio, lo staff di AttivAzione.org al completo, si troverà per una settimana di confronto e scoperta nel messinese, con puntate in altre parti della splendida Sicilia.
Torneremo agli inizi di giugno ritemprati e più determinati che mai nei nostri impegni ;-)

Promuovere il sito “Economic-Majority.com” presso le PMI

Posted by Marco Frattola on May 18, 2005
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C’è bisogno di pubblicizzare, presso le Piccole Medie Imprese del settore informatico (e attigui), il sito web Economic-Majority.com [0], curato della FFII [1].

Lo scopo di questa iniziativa è dimostrare che esiste – attraverso l’adesione a tale campagna – una “maggioranza economica” che è contraria ai brevetti software, diversamente da quanto dichiarato dalla Commissione Europea.

In pratica si tratta di far conoscere questo sito il più possibile [2] alle PMI della propria area, auspicando la massima adesione possibile delle aziende stesse, al fine di costituire un forte gruppo “lobbyistico” da parte delle PMI europee.

Per qualunque dubbio su come procedere o in generale sulla campagna, contattatemi senza problemi.

[0] recentemente localizzato in italiano: “La Maggioranza Economica Contro i Brevetti sul Software”

[1] Foundation for a Free Information Infrastructure

[2] senza dimenticare che il target sono le aziende.

Mobilitazione contro i brevetti software

Posted by Valerio Ravaglia on May 13, 2005
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Senatore Fiorello Cortiana
Delegato WSIS per il Senato della Repubblica

Lettera aperta al mondo della rete
Una mobilitazione contro i brevetti software.

Sono ormai diversi mesi che un movimento ampio e variegato ha cominciato ad approfondire una riflessione contro l’ipotesi di rendere brevettabile il software: un mondo composto di imprese e singoli, fuori dagli steccati di appartenenza e professione. Sulla brevettabilità del software ci giochiamo il futuro degli alfabeti e la loro libertà, la libertà di comunicare, condividere, informarci, come conferma anche Richard Stallman nella lettera che ha inviato a tutti i parlamentari italiani in questa occasione.

Siamo giunti ora, in Italia, ad un passaggio chiave: il Senato della Repubblica sta discutendo e votando una mozione promossa da 99 senatori di tutte le forze politiche contro la brevettabilità del software.

Ma noi vorremmo che questa discussione non avvenisse solo nel Palazzo, ma nelle università, nelle imprese, nelle scuole, nelle Camere del Lavoro, nelle Associazioni Imprenditoriali, in tutti quei luoghi di produzione di conoscenza che, con la approvazione della direttiva europea per la brevettabilità del software sarebbero meno liberi.

MARTEDI’ 17 MAGGIO, mentre le Istituzioni discuteranno di questo tema, sarebbe importante che, dal banchetto informativo, al convegno, dal volantino alla discussione in aula, un mondo sensibile e nuovo dimostrasse che inizia a profilarsi quel Quinto Stato pronto a difendere i propri diritti e la propria libertà.

Sen. Fiorello Cortiana

Vi preghiamo di rendere note le iniziative programmate alla mail:
f.cortiana [at] senato.it
Info-line: 06/67063104

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Lettera di Richard Stallman ai Parlamentari Italiani

Cari membri del Parlamento italiano,

Gli sviluppatori e gli utilizzatori di software in Europa si troveranno di fronte ad un grande pericolo se l’ UE permetterà di brevettare le tecniche di software: il pericolo di essere incriminati per le idee contenute nei software che essi sviluppano e usano.

A differenza del copyright, che protegge la descrizione dell’ intero programma ma non le singole idee che lo compongono, la brevettabilità del software consentirebbe un monopolio sull’ uso di tecniche generiche. Un programma complesso è la combinazione di migliaia di queste tecniche. Se un paese permette la brevettabilità di ognuna di queste tecniche, un programma complesso può infrangere centinaia di brevetti in un colpo solo. ( secondo uno studio svolto lo scorso anno il Kernel di Linux, la parte centrale del programma linux, usato per il sistema operativo GNU, infrangerebbe 283 brevetti USA)

Come sono queste tecniche? Consideriamo la “progress bar”, la barra progressiva che gradualmente passa dallo 0% al 100% mostrando sullo schermo la realizzazione di una operazione, come l’ apertura di una pagina web o lo scaricamento di un documento. Questa tecnica è una piccola parte contenuta in migliaia di programmi software che svolgono differenti funzioni. Persino questa tecnica è stata brevettata all’ Ufficio Europeo dei Brevetti, insieme ad altre 50.000, a dispetto dello stesso trattato costitutivo dell’ Ufficio Europeo dei Brevetti. Se la Direttiva del Unione Europea desse un valore legale a questi brevetti, gli sviluppatori e gli utilizzatori di migliaia di programmi rischierebbero la minaccia di incriminazioni.

Un programma è come un romanzo: una raccolta di dettagli che insieme sviluppano molte idee. Immaginate cosa accadrebbe se ogni idea letteraria venisse brevettata, per esempio “una scena d’ amore con una donna sul balcone” o “gli occhi blu di una persona che assomigliano al mare”.
Chiunque scrive un romanzo potrebbe violare diverse centinaia di brevetti; se uno scrittore scrivesse con la preoccupazione di essere incriminato difficilmente scriverebbe un buon romanzo. Non è questo il modo di promuovere la scrittura né dei romanzi, e neanche dei programmi software.

Le pressioni per la brevettabilità del software provengono principalmente dalle multinazionali dell’ informatica. Esse vogliono la brevettabilità del software perché ognuna ne detiene migliaia negli USA e li vuole importare in Europa. Se l’ Europa permetterà la brevettabilità del software le multinazionali (molte non europee) avranno uno strumento di controllo sull’ uso del software in Europa.

Molti legislatori non hanno mai avuto a che fare con lo sviluppo di software, così possono credere ai miti relativi all’ efficacia dei brevetti sul software. Per esempio il mito sulla protezione brevettuale dell’ intero disegno di un prodotto, se si dice che un programmatore può ottenere un brevetto per “proteggere il suo programma” questo potrebbe avvalorare questo mito.

Poi c’è il mito che vuole che i brevetti possano “proteggere” i “piccoli inventori” dalla competizione delle multinazionali. Se questo fosse vero le multinazionali non sarebbero favorevoli alla brevettabilità del software. Ogni multinazionale usa le sue migliaia di brevetti per mettere ognuno nelle condizioni dello scambio le licenze. Così facendo il programma innovativo di un piccolo inventore combinerebbe le sue poche nuove idee brevettate con le centinaia (o migliaia) di idee ben conosciute, alcune brevettate da IBM, alcune brevettate da Microsoft, ecc. Poi loro si comporteranno con lui come se la questione dei brevetti non ci fosse. C’è quindi il mito del vantaggio che le compagnie americane avrebbero proprio perché gli USA riconoscono la brevettabilità del software mentre l’ Europa no. Se questo fosse vero, le compagnie statunitensi ed il governo degli Stati Uniti non presserebbero l’ Europa per consentire la brevettabilità del software. Al contrario l’ Europa ora ha un vantaggio.

I brevetti degli Stati Uniti riguardano soltanto ciò che è fatto negli Stati Uniti, ma ognuno può avere un brevetto statunitense. Le compagnie europee possono avere brevetti statunitensi e attaccare gli sviluppatori americani. Ma attualmente gli Americani non possono avere brevetti software Europei e quindi attaccare gli Europei. Fino a che l’ Europa rifiuterà di brevettare il software, l’ Europa avrà questo vantaggio, Se l’ Europa mantiene il suo vantaggio, con il rifiuto di brevettare software, finalmente il mio paese può trovare necessario competere cambiando la sua insensata politica. Per favore aiutate gli Stati Uniti a salvarsi dai brevetti sul software, salvando innanzitutto voi stessi.

Con franchezza,

Richard Stallman

Presidente della Free Software Foundation
Membro della MacArthur Foundation

Software proprietario e “features” che non ti aspetti

Posted by Valerio Ravaglia on May 11, 2005
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Una società canadese, denominata Remote Approach, offre agli autori di documenti PDF servizi di tracciamento e di statistiche di utilizzo del proprio materiale quando letto con Acrobat Reader 7.

Secondo quanto letto nell’ articolo pubblicato su LWN.net il 30.3.2005, un autore di un documento PDF, sottoscrivendo i servizi offerti dalla società Remote Approach sarebbe in grado di venire a conoscenza di chi stà utilizzando i propri documenti e dove.

Gli autori dell’ articolo, sottoscrivendo un account di test e sottoponendo al servizio di “marchiatura” della società canadese un PDF di prova, hanno scoperto che grazie all’ uso di particolari funzioni JavaScript piuttosto nascoste e trasparenti (il supporto a Javascript è stato inserito in Adobe Acrobat Reader a partire dalla versione 6.x), all’ apertura del documento PDF con Acrobat Reader 7 viene stabilita una connessione all’ indirizzo: http://www.remoteapproach.com/remoteapproach/logging.asp dove viene effettuata la registrazione dell’ indirizzo IP della macchina e questo avviene ad ogni apertura del documento. L’ informazione viene spedita utilizzando la porta 80 (normalmente utilizzata per la navigazione sul web) e quindi non viene intercettata dai firewall finchè non si bloccano i servizi web. Le informazioni trasmesse sono il fatto che il documento sia stato aperto, l’ indirizzo IP dove è avvenuta l’ apertura e il tipo di “visualizzatore” utilizzato.

Le attività di reporting di Remote Approach non funzionano quando il PDF viene aperto con Kpdf, Xpdf, Adobe Reader 5.0.10. e con la “Preview” di Mac OS X.

In un’ altro articolo LWN.net fornisce un elenco di alternative libere ad Acrobat Reader, ovviamente prive di queste invasive “features”.

Sulla mailing list pubblica del Linux users group di Milano, un amico suggerisce l’ uso della seguente regola per IPTABLES (non verificata):

/sbin/iptables -A OUTPUT -p tcp -m owner –cmd-owner acroread -j REJECT –reject-with tcp-reset

[FSFE] Brevetti software: un appello agli europarlamentari italiani contro la direttiva

Posted by Valerio Ravaglia on May 11, 2005
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[FSFE Press Release] Un appello per la difesa della competitività sul mercato tecnologico
europeo e contro i brevetti sul software. Lo firmano Free Software
Foundation Europe, Associazione Software Libero, Italian Linux Society e
Media Innovation Unit – Firenze Tecnologia, raccogliendo le adesioni dei
Linux User Group e delle associazioni sensibili all’argomento.

Il testo, disponibile all’indirizzo:

http://www.fsfeurope.org/projects/swpat/appello-it-mep.pdf

verrà sottoposto all’attenzione di tutti gli eletti italiani al Parlamento Europeo e dei ministri Lucio Stanca (innovazione tecnologica), Claudio Scajola (attività produttive), Mario Landolfi (comunicazioni), Letizia Moratti (università e ricerca scientifica e tecnologica) e
Giorgio La Malfa (politiche comunitarie).

Il documento è un’approfondita presentazione dei motivi per cui l’estensione della brevettabilità anche alle idee astratte (software e metodi commerciali in primis), così come vuole la direttiva europea adottata lo scorso 7 maggio, andrà a ledere il tessuto su cui si giocano concorrenza e progresso tecnologico nel vecchio continente. Un appello sollecito e dettagliato, dunque, quello proposto dalle realtà firmatarie, perché i rappresentanti italiani nelle istituzioni europee
prendano una posizione di chiara contrarietà all’attuale tendenza legislativa comunitaria.

E per dare maggiore spessore alla richiesta, a corredo del testo vengono riportati «Approfondimenti e riferimenti» attraverso cui sono illustrate debolezze e mancanza di fondamenti della scelta per i brevetti software, i quali vanno «ad unico beneficio di poche grandi aziende, perlopiù non europee; adottare [la direttiva] significa mortificare, forse per
sempre, le prospettive di sviluppo autonomo dell’Europa nel settore informatico».

I Firmatari

Associazione Software Libero
L’Associazione Software Libero è un’entità legale senza scopo di lucro che ha come obiettivi principali la diffusione del software libero in Italia ed una corretta informazione sull’argomento.
http://www.softwarelibero.it/

Free Software Foundation Europe
La FSF Europe, attiva dal 10 Marzo 2001, supporta a livello europeo il software libero in tutti i suoi aspetti e in modo particolare il Progetto GNU.
http://www.fsfeurope.org/

Italian Linux Society
Italian Linux Society è un associazione no profit che si occupa di favorire progetti relativi allo sviluppo di GNU/Linux e del Software Libero in Italia. Nonché di favorire il coordinamento tra i vari gruppi di utenti Linux.
http://www.linux.it

Media Innovation Unit – Firenze Tecnologia
MIU-FT è l’unità di Firenze Tecnologia (azienda speciale della Camera di Commercio di Firenze per l’Innovazione Tecnologica) dedicata alla ricerca, sviluppo e promozione di Software Libero, Contenuti Aperti, Reti Decentralizzate e Nuovi Media.
http://www.miu-ft.org/

Contatti

Associazione Software Libero pr [at] softwarelibero.it
Free Software Foundation Europe italy [at] fsfeurope.org
Italian Linux Society press [at] linux.it
Media Innovation Unit – Firenze Tecnologia info [at] miu-ft.org

Per maggiori informazioni

http://fsfeurope.org/
press [at] italy.fsfeurope.org

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A margine del comunicato stampa di FSFE, segnaliamo le altre associazioni che hanno aderito all’iniziativa:

  • ERLUG (Emilia Romagna Linux User Group)
  • MontelLUG (Montebelluna Linux User Group)
  • Associazione culturale “Lug Trieste”
  • SoLiRa (Associazione Software Libero di Ragusa)
  • TiLUG (Pavia Linux User Group)
  • Linux User Group Bocconi
  • Associazione culturale GOLUG (Gorizia Linux User Group)
  • Associazione culturale telematica Metro Olografix
  • Associazione culturale LUGPiacenza

Conferenza Stampa ASSONET – Confesercenti

Posted by Valerio Ravaglia on May 08, 2005
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Pluralismo, impresa e proprietà intellettuale: la società dell’informazione e la sfida dei brevetti software.

mercoledì 11 maggio 2005 ore 10.30 – Via Agnello, 5 Milano

La diffusione del software libero ha permesso negli ultimi anni
l’accesso a basso costo ad un enorme patrimonio di tecnologie sulle
quali è stato possibile sviluppare nuove applicazioni e favorire la
creazione di nuove opportunità anche per le PMI con pochi mezzi
finanziari.

Il contesto Open Source ha realizzato il sistema dell’intelligenza
collettiva, catalizzando l’evoluzione ed il progresso attraverso un
continuo scambio di saperi ed un processo ininterrotto di mediazione e
di ridefinizione di valori. Ha permesso la nascita di imprese e di
iniziative di sviluppo tecnologico nel settore ICT con limitati
investimenti, avendo come unica dotazione il talento della persona.

In questi giorni l’Unione Europea sta discutendo una normativa sulla
brevettabilità del software che potrebbe mettere in grandissimo pericolo
il futuro dello sviluppo tecnologico e porre limiti alle possibilità di
intraprendere. Il testo sulla regolamentazione dei brevetti software
approvato nel marzo scorso dalla Commissione Europea e che disattende
completamente le raccomandazioni fatte dal Parlamento Europeo, se
approvato nella sua attuale forma, aprirebbe un periodo buio per le
imprese italiane del settore ICT.

Una legislazione restrittiva sulla brevettabilità del software,
avvantaggerebbe le grandi multinazionali asiatiche e americane e
metterebbe in grandissima difficoltà il tessuto delle piccole e medie
imprese ICT Italiane ed Europee.

ASSONET-Confesercenti esprime il forte timore che una cattiva direttiva
sui brevetti possa nuocere alle piccole e medie imprese che vogliano
utilizzare software libero per sviluppare nuovi prodotti, produrre
ricchezza e promuovere la crescita. Già diverse iniziative parlamentari
“bipartisan” hanno posto l’accento sul problema, sottolineando i rischi
di una normativa troppo restrittiva.

Il nostro intento è quello di aprire una discussione ad altissimo
livello che permetta di confrontare le legittime posizioni di chi
intende salvaguardare la proprietà intellettuale con le esigenze del
pluralismo, della libertà di impresa e di espressione.

Intervengono:

il Presidente della Free Software Foundation:
Richard Stallman

il Rappresentante per il Senato della Repubblica al World Summit dell’ONU per la società dell’informazione :
Senatore Fiorello Cortiana

il Presidente di ASSONET–Confesercenti Provinciale di Milano:
Mauro Toffetti

Modera:

il Presidente e Amministratore Delegato di SIRMI Spa
Dott. Maurizio Cuzari

La sfida tra Gates e Lula

Posted by ivanat on May 04, 2005
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Temendo che il Brasile, attraverso l’uso del software libero, diventi un esempio per il mondo, la Microsoft cerca in tutti i modi di guadagnare spazi nel mercato del Paese.

Trattare con il governo del Brasile sembra più difficile per la Microsoft che guadagnare soldi. L’ incontro cordiale tra Bill Gates e il presidente Lula nel Forum Economico Mondiale, a Davos, nascondeva un confronto che ogni giorno diventava più forte, da quando il governo ha deciso favorire l’uso di software libero. L’uomo più ricco del mondo ha capito che non basta avere successo nel mercato mondiale per abbassare la guardia all’ex-capo del sindacato metallurgico, e continua la battaglia con una serie di azioni per complicare l’avanzamento del software libero in Brasile.

Attualmente lo scontro si svolge su due fronti. Il primo è che sta per essere votata una legge che renderà obbligatorio l’acquisto di software libero per la pubblica amministrazione. Se passerà al Congresso, sarà necessario chiedere il permesso al governo per qualsiasi acquisto di software proprietario. La seconda minaccia alla Microsoft arriva dal programma PC Conectado, che intende offrire ai cittadini brasiliani un milione di PC con connessione a Internet. Per ora, il progetto non avanza perché non c’è un accordo intorno al prezzo del PC.

In seguito all’approvazione dell’uso del software libero nella versione del PC popolare, il ministro dello Sviluppo, Luiz Fernando Furlan, ha riaperto la discussione, dicendo che questo deve essere una opzione dell’utente nel momento dell’acquisto. Il ministro della Casa Civile, José Dirceu, però, continua a difendere la posizione del PC solo con software libero. Questa indecisione è il risultato di un duro sforzo della Microsoft per convincere i rappresentanti del governo a sposare la propria causa.

Due anni fà, l’azienda non aveva alcun rappresentante nel governo brasiliano. Alla fine dell’anno scorso, ha chiamato per coordinare le operazioni di Brasília due nomi di peso: Paulo Cunha (ex Intel) e l’antico presidente del Serpro, il più grande centro brasiliano di svillupo di software. Poco tempo fà, la Microsoft, ha anche invitato varie autorità brasiliane per participare ad una convention della leadership aziendale in Washington.

Per il mercato popolare, l’ azienda di Redmond, ha creato una versione di Windows al costo di 80 reais (la versione completa costa 500 reais), che dalla fine di aprile sarà venduta con un PC per 1.600 reais nelle Casas Bahia e per 1.500 reais nel Ponto Frio. Assieme al Magazine Luiza[1], ha creato un modello che costerà 800 reais, ma l’utente potrà usarlo soltanto con cards di 50 reais per 30 ore, come un cellulare.

[1] Casas Bahia, Ponto Frio e Magazine Luiza sono grandi rete di negozi.